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sabato, Novembre 23, 2024

Divismo, spettacolo, cultura: una grande mostra racconta l’epopea della Bussola di Sergio Bernardini 

Seravezza si appresta a ospitare una mostra di grandissima rilevanza dal punto di vista della storia e del costume d’Italia. Un appassionante viaggio attraverso il periodo compreso tra il secondo dopoguerra e gli anni Ottanta, sui passi di un grande personaggio qual è stato Sergio Bernardini. Intanto è già partita la macchina organizzativa per il 2025, con una imperdibile mostra storiografica dedicata ai cambiamenti culturali avvenuti negli anni Novanta.

Fondazione Terre Medicee e Comune di Seravezza compiono quest’anno un altro significativo passo sul terreno di un’operazione culturale dai tanti risvolti: celebrare una figura di primo piano qual era Bernardini, riscoprire la storia della Versilia e dell’Italia dal dopoguerra agli anni Ottanta, ripercorrere gli anni ruggenti che hanno fatto di questa terra un palcoscenico di primo piano, ambìto dai più grandi artisti nazionali e internazionali.

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Nasce su queste basi la mostra Divismo, spettacolo, cultura (1950-1980). La Bussola di Bernardini che aprirà al pubblico il prossimo 12 aprile e rimarrà visitabile sino al 29 settembre, ripercorrendo così la sua collezione di stelle e quel nuovo modo di fare spettacolo e di creare innovative opportunità di divertimento.

“Palazzo Mediceo si presenta sempre più come un polo culturale fortemente attrattivo – commenta il sindaco Lorenzo Alessandrini -, grazie al grande lavoro svolto da una Fondazione dinamica e capace di combinare i tradizionali eventi culturali con proposte innovative, finalizzate non solo e non tanto a una rievocazione, quanto a spingersi a fondo dei periodi storici, leggendone tendenze e cambiamenti a livello culturale e sociale”.

Palazzo Mediceo e le Scuderie Granducali saranno la culla di tanti ricordi e testimonianze di quel periodo storico, grazie anche alla preziosa partecipazione di Mario Bernardini, figlio di Sergio e responsabile del comitato scientifico, di Alessandro Volpi che ne sarà il curatore assieme ad Andrea Tenerini, al direttore artistico Andrea Soldani e al direttore della Fondazione Terre Medicee, Davide Monaco, grande appassionato e cultore di queste pagine di storia e di costume.

Un pool di esperti, dunque, che ha creato una mostra di particolare rilevanza con l’esposizione – per la prima volta – dell’archivio di Sergio Bernardini che già di per sé rappresenta un vero e proprio evento, raccogliendo pagine di storia di artisti di primo piano che hanno popolato quel magico mondo che era la Bussola. I visitatori avranno così la possibilità di trovare contratti, documenti, lettere private come quella con la quale Mina annunciava al patron del locale che avrebbe tenuto lì – il 23 agosto del 1978 – l’ultimo concerto live della sua strepitosa carriera. E poi foto inedite, abiti di scena, video dell’epoca con una ricca sezione multimediale, locandine originali, dischi in vinile di concerti registrati alla Bussola, il racconto di quel mondo sfavillante attraverso le principali riviste dell’epoca.

La Bussola finì anche al centro della cronaca, investita dall’onda delle contestazioni del 1968 con violenti scontri tra le forze dell’ordine e i manifestanti. Una pagina che entrerà di diritto nella ricostruzione di quegli anni, attraverso approfondimenti collaterali alla grande mostra.

Come avvenuto per l’evento “Ritorno agli Ottanta”, della scorsa stagione, l’esposizione avrà numerosi appuntamenti paralleli che offriranno preziose occasioni di approfondimento, a livello di talk con ospiti di rilievo, concerti, cover e tutto quanto permetterà di conoscere, ricordare e scoprire quel grande pianeta Bussola che mantiene ancora oggi intatta la sua dimensione iconica.

“La mostra di quest’anno – spiega Davide Monaco, direttore della Fondazione Terre Medicee – segue quel percorso di democratizzazione della cultura, rispetto a un passato in gran parte focalizzato sulla pittura di ‘800 e ‘900, con l’obiettivo di attrarre visitatori di diverse estrazioni culturali, ampliando così le potenzialità di Palazzo Mediceo, non più meta esclusiva di un pubblico di nicchia ma nuova destinazione pop. Un percorso che, lo abbiamo visto l’anno scorso, è fortemente attrattivo, proprio per l’ampia lettura che abbiamo dato a questi appuntamenti, capaci di sposare leggerezza e divertimento a momenti di approfondimento. È proprio sulla scia degli straordinari risultati di Ritorno agli Ottanta, che stiamo già lavorando a un nuovo appassionante viaggio che, nel 2025, ci condurrà attraverso i significativi eventi, personaggi e cambiamenti riconducibili agli anni Novanta”.

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