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venerdì, Novembre 22, 2024

Arte a ritmo di jazz. Apre la mostra di Marco Giordano “Humans, espressioni ed impressioni”

Sabato 7 maggio alle ore 17 alla Piccola Galleria Engel in piazza Campioni a Viareggio, si apre la mostra di Marco Giordano “Humans, espressioni ed impressioni” e proprio l’autore, torinese di residenza ma versiliese d’origine, sarà protagonista dell’evento d’apertura con il suo sax, regalandoci improvvisazione jazz che si mescolano con i colori delle sue tele.

Un binomio quello della musica e della pittura che accompagnerà il pubblico in questa interessante mostra che ci parla di umanità e di personaggi famosi e non, infatti nelle tele di Giordano l’uomo è motivo d’ispirazione: persone qualsiasi, grandi musicisti, esseri mitici oppure inventati, ogni figura lotta col tratto per dare a chi guarda l’espressione che con così tanta insistenza richiama un sentimento, un’idea, un attimo della sua storia.

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La musica e la pittura sono il modo di raccontarsi dell’autore. Ad una serie dedicata ai personaggi storici, tra cui Rita Levi Montalcini, Giosuè Carducci fino a Mario Tobino, la mostra associa opere, tese a illustrare l’iter creativo di Giordano, che predilige il volto come luogo di ricerca pittorica.

L’artista classe 1981, dopo aver preso la maturità presso il Liceo Artistico “Cottini” di Torino, si è diplomato presso l’Accademia delle belle arti di Carrara con una tesi dedicata alla musica in Pittura. Le sue tele testimoniano una profonda riflessione sul mezzo pittorico, coniugato a un’eloquente espressione del gesto artistico. Spiega Giordano: “Getto il colore come note che creano pause e ritmi in un dipinto”.

“In effetti – spiegano gli organizzatori della mostra – le tele dell’artista comunicano la leggerezza del tono musicale. Attraverso l’utilizzo, possiamo affermare virtuoso della tecnica del dripping (getto di pittura) l’artista interpreta l’essere umano nel pulsare della vita. Nonostante tutto, Giordano controlla perfettamente il gesto, calibrando con consapevolezza la composizione figurativa delle sue opere. L’espressione, il volto, l’uomo, costituiscono il campo privilegiato di indagine di Marco Giordano. Il suo linguaggio è fluido, probabilmente dettato dalla musica, sua grande passione. Il colore ora si espande leggero sulla tela, ora vi si ferma con consistenza, creando quasi bassorilievi cromatici. L’occhio ne segue le vibrazioni fino a cogliere un’immagine definita e riconoscibile. Resta palpabile l’impeto creativo, l’energia”.

La mostra resterà aperta fino a domenica 15 maggio.

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