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Comune di Viareggio
venerdì, Novembre 22, 2024

“Il Mondo che Vorrei” chiede un consiglio comunale aperto sulle vicende del processo per la strage

Tanta gente ha partecipato stamattina al dibattito organizzato dall’Associazione “Il Mondo che Vorrei” Onlus davanti al municipio di Viareggio. L’iniziativa voleva fare chiarezza sulla questione dei rapporti con amministrazione comunale dopo che essa ha riscosso il saldo del risarcimento per i danni legati alla strage ferroviaria del 29 giugno 2009, uscendo così dal processo d’appello bis.

L’associazione, come si legge sulla sua pagina Facebook e sul suo sito internet, aveva invitato “gli assessori ed i consiglieri di maggioranza ed opposizione per spiegare i motivi per cui sono stati accettati i restanti 200mila euro dall’assicurazione che hanno portato fuori del processo d’appello bis il Comune di Viareggio, rinunciando a comparire come parte civile”.

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Semplici cittadini, rappresentanti di alcune associazioni e consiglieri dell’opposizione (il capogruppo della Lega Alessandro Santini, Barbara Paci, Tiziano Nicoletti e i tre consiglieri del Pd) si sono confrontati con i familiari per oltre un’ora e mezza. Marco Piagentini, presidente dell’associazione, e  Daniela Rombi hanno espresso amarezza per il silenzio e l’assenza di comunicazione da parte dell’amministrazione su temi e decisioni così delicati. Inoltre hanno sostenuto che il Comune aveva gli strumenti per rimanere ancora parte civile all’interno del processo, oltre a giudicare “incomprensibile il comportamento dell’amministrazione soprattutto perché non c’è stato un confronto con la città attraverso un consiglio comunale aperto, e invitiamo cittadini ed associazioni a richiederlo tramite e-mail o Pec”.

“Ci auguriamo – hanno spiegato Piagentini e Rombi –  che un consiglio comunale aperto possa essere convocato a breve da parte dell’amministrazione, in modo che possa spiegare ai cittadini di Viareggio il perché ha accettato 200mila euro dall’assicurazione che non avrebbero mai perso. Nella stazione di Viareggio transitano ancora treni senza che né vigili del fuoco né Protezione Civile sappiano cosa essi trasportano: dovrebbe essere il Comune a chiedere alle Ferrovie di dare informazioni, invece sembra esserci disinteresse dopo i 32 morti che ci sono stati. Riteniamo che debbano farlo di persona, a voce. E non attraverso comunicati stampa che generano solo confusione”. Piagentini ha anche chiesto che i 200mila euro dell’ultima tranche risarcitoria incassati dal Comune da Ferrovie vengano destinati al Tavolo della Memoria.

La Lega ha poi fatto sapere di accogliere la richiesta di un consiglio comunale aperto per parlare della strage, della sicurezza ferroviaria e dei motivi che hanno portato l’amministrazione comunale ad accettare l’ultima tranche del risarcimento. Inoltre la Cgil provinciale, rappresentata da Roberto Cortopassi, ha annunciato di essere disposta a sobbarcarsi anche le spese di una eventuale organizzazione del consiglio comunale fatto alla Cittadella del Carnevale per poter ospitare più persone possibili.

All’incontro non erano presenti esponenti della maggioranza. Ricordiamo che nei giorni scorsi l’amministrazione comunale aveva spiegato in un comunicato i motivi tecnici per i quali aveva accettato l’ultima tranche del risarcimento e non era più parte civile. In particolare aveva sottolineato che “l’accantonamento della somma residua del risarcimento deciso nel 2011, era strumento, per altro assai artificioso, che puntellava il permanere del Comune come Parte Civile, almeno fino all’accertamento della verità processuale, ora dalla Cassazione definita con sentenza. Il tema era già stato ampiamente trattato dalla nostra Difesa, con memoria di 107 pagine, depositata il 10 gennaio 2017. Resta, per mandato della Cassazione alla Corta d’Appello di Firenze, di definire le pene ai giudicabili: ma è operazione a cui la Parte Civile deve rimanere estranea. Pertanto, ritardare ulteriormente l’incasso della somma residua poteva dar luogo a responsabilità presso la Corte dei Conti, e per questo gli uffici preposti hanno provveduto. Di conseguenza le difese hanno chiesto l’estromissione dal processo evitando che la Corte d’Appello di Firenze decidesse con sentenza e conseguente nostra condanna alle spese”.

“Il Sindaco, il Comune, l’Amministrazione hanno doveri, cui si adempie lavorando in modo conforme alla Legge: questo è tutto. Ma nessuno pensi o dica – concludeva la nota – che il Comune, le Amministrazioni e i sindaci, né ora né prima, si sono allontanati da chi ha sofferto e ancora soffre per questa tragedia”.

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