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venerdì, Novembre 22, 2024

Il coinvolgimento delle famiglie nei nidi d’infanzia. L’esperienza di Camaiore

Nei Nidi del Comune di Camaiore il coinvolgimento dei genitori è sempre stato un punto focale del progetto educativo. Le profonde trasformazioni sociali di questi ultimi anni hanno determinato significative modificazioni anche nell’istituto familiare producendo senz’altro una maggiore consapevolezza delle responsabilità genitoriali, un’attenzione nuova alle cure ed all’educazione dei figli ma anche maggiori difficoltà dovute ai forti cambiamenti sul piano dei rapporti intergenerazionali, rapporti di coppia uomo-donna e nuove organizzazioni della vita familiare. Tali cambiamenti, per certi aspetti, non agevolano la conciliazione tra lavoro, vita personale e familiare di uomini e donne e, per le donne in particolare, risulta sempre più difficile conciliare i propri obiettivi di vita con gli impegni di cura per la famiglia e i figli.

Sostenere le famiglie è diventato quindi per noi un obiettivo imprescindibile che si è consolidato nel tempo con l’attivazione di progetti che hanno consentito alle famiglie una partecipazione attiva ed il raggiungimento di una maggiore consapevolezza genitoriale in un clima di fiducia reciproco e di benessere per adulti e bambini. 

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Chiamatelo clan, chiamatela rete sociale, chiamatela tribù, chiamatela famiglia. Comunque la chiamiate, chiunque siate, ne avete bisogno (Jane Howard)

Il comune di Camaiore comprende tre nidi d’infanzia, Lo Scrigno Magico, il Mafalda e il Girotondo.  A questi si aggiungono due Nidi d’infanzia privati ed accreditati, Il Nido di Gigia e l’Alveare, che si inseriscono a pieno titolo nella rete dei servizi educativi del territorio. Nidi con storie diverse ma con un unico filo conduttore in merito all’accoglienza che inizia ancor prima dell’arrivo dei bambini all’interno delle strutture. 

Il primo incontro con le famiglie avviene in primavera quando i nidi d’infanzia aprono, per un giorno, le loro porte alle famiglie del territorio che hanno il desiderio di conoscere gli ambienti e gli spazi in cui verranno accolti i loro bambini nei mesi successivi. Questa prima occasione di conoscenza è sempre carica di curiosità. I genitori osservano gli ambienti, fanno domande, chiacchierano con le educatrici, “annusano” ciò che li circonda nel tentativo di capire se quel nido sarà il posto giusto per il proprio bambino. 

Nel mese di luglio le famiglie dei nuovi ammessi ai Nidi comunali vengono convocate per l’assemblea preliminare durante la quale diventa reale la conoscenza reciproca attraverso lo scambio di informazioni tecniche, la presentazione del personale, la spiegazione di come si svolgerà l’ambientamento e la consegna delle brochures informative, con le date dei colloqui individuali che avverranno a settembre. Nei Nidi privati le iscrizioni si ricevono tutto l’anno e la prima assemblea con le famiglie dei frequentanti si svolge nel mese di ottobre.

La presenza del Coordinatore pedagogico è motivo di maggiore approfondimento delle ansie e delle preoccupazioni che inevitabilmente e comprensibilmente accompagnano la scelta del Nido da poco divenuta realtà. Gli occhi dei genitori sono carichi di aspettative e la tenerezza di alcuni genitori, specie i più giovani, è un’emozione che permea tante loro domande, spesso le stesse che poi verranno rivolte personalmente agli educatori durante i colloqui individuali prima dell’inizio di un’esperienza per molti completamente nuova. Affidare il proprio bambino a degli estranei è spesso per alcuni un salto nel vuoto per il quale l’educatore diventa il necessario ed importante paracadute e la condivisione di questo momento risulta quasi sempre rassicurante. I genitori raccontano il proprio bambino e gli educatori accolgono ogni ansia e preoccupazione legata a questo nuovo inizio, rinforzando l’idea che tutto quanto accadrà sarà un’esperienza di crescita per tutta la famiglia. 

Finalmente il bambino arriva al nido ed alcuni spazi parlano già di lui:  le educatrici nei giorni precedenti si impegnano infatti a personalizzare l’ambiente che lo accoglie con nomi e foto e a renderlo emotivamente coinvolgente e avvolgente. Il nome di un bambino, così come quello dei suoi genitori, riveste per gli educatori un’importanza fondamentale. Essere riconosciuti e accolti crea un senso di appartenenza che rinforza i legami ed è evidente che salutare un genitore chiamandolo per nome ha un valore profondo. 

Durante l’ambientamento le educatrici invitano il genitore a salutare il bambino e ad accomodarsi in uno spazio a loro dedicato in cui possono trovare tutto l’occorrente per realizzare un piccolo libro con la storia del proprio bimbo o una breve descrizione del perché è stato scelto «proprio quel nome». Tra una tisana, una fetta di torta e qualche lacrima, i genitori condividono le loro emozioni. I loro racconti trovano poi uno spazio ancor più accogliente durante l’assemblea dedicata al concetto di “separazione”, che si svolge tra il mese di settembre e quello di ottobre. In questa occasione i genitori scrivono, in forma anonima, su un bigliettino cosa suscita in loro la parola “separazione”. Una frase, un concetto, un’emozione diventano spunti di confronto con tutti i presenti e sicuramente un modo significativo di condividere emozioni che spesso i genitori vivono in maniera molto individuale. Scoprire che anche un altro genitore prova le stesse emozioni fa sentire meno soli, aggrega, rassicura ed aiuta a combattere quel fastidiosissimo senso di colpa che non di rado accompagna la scelta del Nido per il proprio bambino. Gli educatori sollecitano e mediano la discussione con suggerimenti ma ciò che caratterizza sicuramente di più questo momento è l’ascolto empatico di ogni persona e del suo vissuto nella convinzione che ascoltare senza pregiudizio alcuno sia il miglior modo per potersi avvicinare all’altro.

Il coraggio è quello che ci vuole per alzarsi e parlare; il coraggio è anche quello che ci vuole per sedersi ed ascoltare (Sir Winston Churchill)

Nel corso dell’anno si creano ulteriori momenti di condivisione e di aggregazione che vedono protagoniste le famiglie, dagli incontri a tema centrati su argomenti di interesse comune ai laboratori di Natale duranti i quali i genitori realizzano un gioco da donare ai propri figli, alle feste di Natale e di fine anno dove la partecipazione di tutti si realizza anche nella condivisione di un “porta e mangia” conviviale perché, si sa, mangiare in compagnia rende tutto più allegro. 

Alla fine ho capito che il momento migliore per discutere con i componenti della famiglia è quando hanno la bocca piena di cibo (Kenneth Cole)

Nel mese di novembre realizziamo un incontro con i genitori e quello con i nonni, intitolato “momenti di vita al nido”. In questa occasione le educatrici rendono visibile la vita dei bambini al nido supportate dalla proiezione di immagini cariche di significato. Con tanta gioia ed emozioni la famiglia comprende il profondo significato del momento dell’ambientamento e scopre nuove sfumature della personalità del proprio figlio.

Negli anni passati ci siamo accorti che i nonni, enorme risorsa per i bambini ed i genitori, rimanevano un po’ in disparte. Il loro compito era spesso “confinato” nel portare i nipoti al Nido e venirli a riprendere e la sensazione era che le educatrici fossero rivali in un rapporto con il nipote che forse “era troppo piccolo per andare al Nido”. I genitori facevano fatica a gestire questo conflitto tra la scelta educativa fatta nei confronti dei propri figli e le pressioni dei nonni che si vedevano privati di un compito, per molti, tradizionalmente riservato a loro.  L’idea quindi di fare entrare i nonni al Nido ha avuto per noi un duplice obiettivo: quello di aiutare i genitori a superare conflitti e sensi di colpa e quello di renderci visibili a coloro che forse non ci conoscevano fino in fondo perché non era mai stata offerta loro l’opportunità di farlo. Mai scelta è stata più azzeccata e così con un thè e dei biscotti siamo riusciti ad ospitare tantissimi nonni, entusiasti di poter entrare in una struttura spesso per loro sconosciuta nel dettaglio. Incontrarsi in un momento dedicato esclusivamente a loro conoscersi da vicino, dialogare, poter vedere le foto dei propri nipoti ha creato un clima di totale accoglienza da parte dei nonni che hanno poi condiviso questa esperienza con i propri figli, in un immaginario cerchio di una comunità educante che coinvolge più generazioni. 

Se avessi saputo che avere dei nipoti era così divertente, avrei voluto avere prima loro (Lois Wyse)

Uno dei progetti che più ci ha permesso di avvicinarci alle famiglie e soprattutto di fare in modo che loro si avvicinassero all’ambiente del Nido è stato quello denominato “Genitori al Nido”. L’idea di poter coinvolgere maggiormente i genitori è nata piano piano, consapevoli che solo attraverso una maggiore visibilità e trasparenza avremmo potuto alimentare e consolidare la fiducia necessaria in un percorso educativo importante come quello del Nido d’infanzia. Una volta alla settimana un genitore può trascorrere l’intera mattinata con il proprio figlio, condividendo ogni momento, ogni attività e così pure il momento del pranzo. Le emozioni di questa giornata sono davvero tante e i genitori vengono poi invitati a lasciare una traccia scritta dell’esperienza vissuta. L’entusiasmo e la meraviglia sono i caratteri dominanti dei racconti dove i genitori donano molto di se stessi e si lasciano andare a considerazioni profonde e commoventi. Tutti vivono questa giornata come un’opportunità bellissima, come un dono che difficilmente dimenticheranno.

Il sostegno alla genitorialità e l’accoglienza delle famiglie trova infine un ulteriore supporto nel progetto “Un tempo per sé”, dove il Coordinatore pedagogico riceve una volta al mese, per tutti i Nidi, i genitori che ne fanno richiesta. Un incontro individuale per condividere problematiche pedagogiche, dubbi, difficoltà, ma anche esclusivamente un momento da dedicare a se stessi in un clima di ascolto e dialogo. All’avvio del progetto le resistenze sono state tante perché il nostro territorio è indubbiamente ancora molto condizionato dall’idea che crescere i figli sia la cosa più semplice e naturale del mondo e quand’anche ci sono dei problemi questi si possono risolvere all’interno della famiglia.  Nel corso del tempo però le cose si sono modificate moltissimo e la partecipazione a questi incontri è diventata per molti genitori una scadenza imprescindibile. Tanti di loro prendono appuntamento ogni mese ed è innegabile che da questo confronto scaturiscono risultati importanti sia in termini di crescita genitoriale che in termini di serenità familiare. 

La sinergia di un lavoro di squadra è sicuramente ciò che ci ha aiutato a far sì che i progetti avessero un riscontro più che positivo. Nello specifico il confronto continuo tra gli educatori di tutti i Nidi del territorio, in occasioni specifiche ad esso dedicate, ci ha sempre permesso di progettare insieme, senza che le decisioni fossero sentite come qualcosa di estraneo al gruppo di lavoro. Da anni i Nidi d’infanzia del Comune di Camaiore sono gestiti in collaborazione con la Cooperativa La Gardenia, in un clima di importante, proficua e stimolante collaborazione che ha permesso di raggiungere risultati importanti e significativi per bambini, genitori ed educatori tutti.

La pandemia ha purtroppo modificato ed inevitabilmente sospeso molti dei nostri progetti ma abbiamo sempre cercato di mantenere un legame attivo con le famiglie, anche nel periodo del lockdown. Ci siamo reinventati un nuovo modo di comunicare, abbiamo letto libri e raccontato storie producendo dei video che hanno consentito a genitori e bambini di tenere in mano quel filo invisibile che li congiungeva con il Nido. Sono stati registrati “tutorial” di attività da fare in casa e ci siamo comunque sempre messi a disposizione di coloro che sentivano il bisogno di condividere con noi un momento di difficoltà che ci ha coinvolti tutti. Il Nido d’infanzia è a tutti gli effetti un luogo dove si instaurano legami, dove la relazione è la base dell’educazione e si configura come una seconda famiglia. Ci auguriamo che a breve tutto possa ritornare a quella “normalità” che tutti desideriamo e che ogni nostro passo insieme ci veda ancora più uniti di prima.

Dott.ssa Anna Montanaro – Coordinatore pedagogico del Comune di Camaiore

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