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Comune di Viareggio
sabato, Aprile 20, 2024

Addio sogni di gloria

La cantava Claudio Villa decenni fa ma il refrain potrebbe esser intonato nel piazzale del municipio di Viareggio, sotto la finestra di Del Ghingaro. In questa secondo mandato l’impressione è che non ne abbia azzeccata una. Il metodo – che da sempre è anche sostanza – usato dal Del Ghingaro è stato quello dei piedi giunti, dell’intervento falloso, del gioco pericoloso da un lato e delle fantasticherie da provinciale, quelle del tipo “Son di Prào e voglio essèrispettào, pos’ìssasso e mang’ìbbào”, dall’altro.

Ora che si è trovato chiuso all’angolo, che parti consistenti di elettori cominciano a prendere le distanze e tutte le sue furberie tattiche sono andate in fumo, potrebbe diventare un sindaco scomodo. Non ha un progetto di riqualificazione e di rinnovamento su cui puntare, la città è stata isolata e messa in quarantena dal suo agire e modo di fare nei contesti istituzionali a vari livelli, si appresta a gestire le fasi e i tremendi nuovi scenari – la guerra, la recessione probabile, le difficoltà per i lavoratori e il ceto medio (si leggano i recenti rapporti dell’Irpet per avere un quadro ancora più chiaro di quello a cui dovremo far fronte nel medio periodo) – senza idee, se non quelle personalistiche, comunque avulse completamente dalla storia e dalle caratteristiche proprie di Viareggio. I gruppi che lo hanno sostenuto fin qui cominciano, però, anche in ragione degli scenari futuri, a raffreddare gli entusiasmi: in qualche caso a staccarsi, in altri a manifestare insofferenza verso i metodi, le scelte e la conduzione del governo cittadino. Potrebbero quindi progressivamente abbandonarlo o comunque ricercare altri interlocutori con i quali stabilire o ristabilire contatti.

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Un sindaco e un uomo politico accorto avrebbe avviato una riflessione sulla situazione cambiata, sul racconto spuntato, sulle contraddizioni che emergono e persino sulle strade di una futura collocazione a livelli più ambiziosi che oggettivamente si complicano, solo per usare un eufemismo.  Avrebbe dovuto meditare e rimettersi in gioco, cambiando e ridefinendo programmi e metodi di lavoro e di direzione, cercando seriamente di ricomporre il rapporto con il Pd, di riallacciare rapporti con i rappresentanti delle Istituzioni: il sindaco di Camaiore Del Dotto, a proposito delle recenti dimissioni  di Del Ghingaro dalla Conferenza dei Sindaci dell’Asl Nord Ovest, fa notare, giustamente, che anziché far barricate sui nominativi dei dirigenti sarebbe stato e sarebbe più opportuno concentrarsi sul funzionamento dei servizi, sulla qualità delle prestazioni, sui presidi territoriali e non buttarla in rissa isolando ancora di più Viareggio e la Versilia.

Perché tutto ciò non è accaduto? Presumo perché sarebbe un Del Ghingaro che non c’è!  Spero di sbagliarmi e che magari, come il Fregoli che calcava le scene del Teatro Eden negl’anni della Bella Epoque, sappia trasformarsi e sorprenderci: sarebbe un bene per la città. Il problema però non è solo suo ma anche dei viareggini, delle altre forze politiche e della sinistra. Se le idee mancano e se non ci sarà una ripresa di iniziativa, di lavoro costruttivo, di confronto e partecipazione il peggio potrà ancora venire.

Servirebbe, per davvero, un sussulto capace di raddrizzare la situazione. Sarebbe necessario, anzi indispensabile riscoprire la politica, quella con la P maiuscola: confronto, proposte e iniziative, sintesi le più unitariepossibili. Abbiamo letto le motivazioni con le quali la Dalila,la filistea cittadina, ha tradito il Pd accettando di diventare assessora. Non si poteva attendere qualche giorno, era inevitabile rispondere alle lusinghe del sindaco entro la sera del 25 Aprile? Ma che fretta c’era: Maledetta Primavera? Se la Grilli non capisce che, dopo una rottura causata dal Del Ghingaro con il pretestuoso licenziamento del capodelegazione in giunta del Pd, era in corso un confrontoche avrebbe dovuto chiarire alcuni nodi politici e di politiche amministrative, di metodi di direzione e comportamenti istituzionali e che non c’erano tempi obbligati ma solo la chiarezza delle risposte e gli eventuali accordi successivi, allora allarghiamo le braccia sgomenti. L’impressione è di essere all’analfabetismo politico e alla incontenibile ambizione personale: purtroppo! Ci rivolgiamo pertanto agli Organismi di Garanzia del Pd Viareggino: nell’esaminare il caso Grilli vi preghiamo di tener conto delle attenuanti e ci appelliamo alla vostra clemenza per la piena assoluzione della povera Sara, a cui dovrebbe essere imposto solo un recupero scolastico della politica elementare, un corso ad hoc della durata di almeno 8 anni, quanto cioè il periodo della scuola dell’obbligo e, al tempo stesso, al galoppinaggio politico (portare i volantini, sistemare le sedie per le iniziative, regolare il volume dell’amplificazione, fare numero alle riunioni etcc…). Perché poi non chiedere chiarimenti su tutto ciò al sindaco, che però è un latitante Pd? Altra strada praticabile che suggeriamo sarebbe quella di procedere con rinvii, come già del resto successo anche all’epoca dei Commissari per altri casi simili: si potrà arrivare così alla assoluzione per decorrenza dei termini.

Ritorniamo però sul nostro ragionamento: non basta dire no all’attuale agenda amministrativa che appare disastrosa e sottoposta al umor variabile del sindaco. Occorre proporre e costruire. Alcuni punti essenziali da cui partire per ridisegnare il futuro si potrebbero già indicare: l’assetto turistico di Viareggio per rispondere ai cambiamenti; come salvare e soprattutto ripristinare il nostro patrimonio naturale e farlo diventare un brand, un asset di futuro cominciando dalle Pinete, che di pineta rischiano di conservare solo il nome; come riformare la politica culturale, delle manifestazioni e dei contenitori; come garantire pluralità e sviluppo delle attività portuali artigiane e commerciali e lavorative in collaborazione con l’Autorità Marittima, con quella Portuale e con le organizzazioni di rappresentanza; come riqualificare le periferie rianimando partecipazione e iniziativa dal basso; che politiche dello sport e su quali strutture puntare avviando un costruttivo rapporto tra pubblico e privato; come ri-relazionarsi al territorio e alle altre istituzioni versiliesi all’interno di un contesto comprensoriale.

Questi sono i temi e le questioni su cui concentrare l’attenzione ed avere un adeguato livello di proposta; qui su questi aspetti si gioca la vera sfida per i cittadini di Viareggio, per le forze e movimenti politici, per associazioni e organizzazioni economiche, sociali e del volontariato. E’ sempre più urgente e al tempo stesso necessario far emergere una prospettiva nuova chiamando tutti a contribuirvi con le idee, con il loro impegno diretto e con il diversificato protagonismo associativo.

E intanto sotto la finestra del Del Ghingaro, aspettando l’uomo novo e sperando che non esca un Frankenstein, continua la serenata:

“Quando, ragazzi felici, andavamo alla scuola

Con la cartella a tracolla ed in tasca la mela

Per il futuro avevamo un vestito di gala

Quante speranze di gloria, di celebrità

Ma inesorabile il tempo tracciava il cammino

E a testa china anneghiamo nel nostro destino

Addio, sogni di gloria

Addio, castelli in aria

Addio, sogni di gloria

Addio, castelli in aria……”

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