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Comune di Viareggio
venerdì, Aprile 19, 2024

Cri cri fecero i grilli

E così mentre quelli del Pd viareggino eran sospesi nell’aria, il sindaco ha ben pensato di anticipare un confronto politico che presumibilmente si sarebbe presentato per lui alquanto scabroso. Come è nel suo stile, con il suo grimaldello ben oliato ha cercato di scardinare un altro portone. Ha convinto infatti l’avvocato Sara Grilli a tradire il suo legame col Pd .

Tra i rumori della festa nazionale della Liberazione, alle cui iniziative Del Ghingaro, annunciato nelle locandine e inviti ma alle quali non ha partecipato affidando la fascia tricolore di rappresentanza a qualcuno dei suoi collaboratori, si è consumata la scelta. Certo è un fatto puramente casuale che la Grilli lavori nello studio dove esercita la sua professione l’avvocato Servetti, che di Del Ghingaro è stata collaboratrice fin dalla prim’ora.

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Il Pd, che stava trattando con la bussola e lo stile del buon e onesto commensale, s’è accorto che il suo referente non conosce il bon ton. Qualche amico mi ha detto che questa è la politica. Io che sono di gusti antichi, penso invece che sia una scorrettezza. Una di quelle a cui il nostro sindaco ci ha abituato: scorciatoie, arroganza, difficoltà nei rapporti politici ed istituzionali.

E ora resta di capire se il Pd avrà la forza e il coraggio, districandosi tra i tatticismi e gli equilibrismi di vario tipo, di mostrare che c’è, che è una forza politica seria, corretta sia con alleati che con gli avversari, che il suo programma, rivisto inevitabilmente alla luce del vaso di Pandora scoperchiato, è in grado di rispondere alle esigenze delle tante città di dimenticate, di propugnare un progetto versiliese e di collaborazione istituzionale a tutti i livelli, di farsi carico del futuro di Viareggio, di ricostruire la sua identità a partire dai  beni ambientali e naturali e dalle emergenze lavorative e sociali. Se sappia, cioè, fare un’opposizione degna di questo nome, certo responsabile e costruttiva, ma al tempo ferma e decisa, alternativa ai metodi, agli obiettivi e al modo di far politica dell’attuale sindaco; a proporsi  la creazione di un consenso largo, ampio e articolato a sostegno di una svolta democratica che del confronto e del coinvolgimento della città faccia la leva principale.

Se con questa mossa il nostro Del Ghingaro pensava di dividere il Pd, tra quello regionale, quello lucchese, quello versiliese e viareggino, potrebbe riuscire invece, al contrario, a ricompattare i fronti e a trovarsi davanti  ad una nuova situazione politica. In quel caso le trovate e le guasconate non gli serviranno più: dovrà dimostrare di smentire tutti con i fatti, con la buona amministrazione, in sintonia con la città, con le categorie economiche e sociali, col mondo del lavoro, con le periferie, con le altre istituzioni. Se il buongiorno si vede dal mattino però dubitiamo, esercitiamo cioè il nostro diritto al dubbio. E mentre i binari del suo Avvenire sembrano chiudersi, dovrà dimostrare di essere per davvero sindaco di Viareggio!

Alla nuova assessora, auguriamo un buon lavoro, evocando una storica canzoncina: “Cantava un grillo a sera, cri-cri cri-cri cri-cri faceva la serenata, cri-cri cri-cri cri-cri la voce sua sincera, la formicuzza udì,e col grilletto caro a nozze andò così. Lui col frac e cravattino, lei col rosso vestitino, due lumache tiravano il cocchio, costruito da mezzo finocchio. Li sposò un calabrone, con la voce da trombone, l’usignolo li benedì e la storia finisce così, cri cri cri”.

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