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sabato, Ottobre 5, 2024

Gli obbiettivi del VersiliaPost

Partiamo! Avviamo da stamani questa nostro progetto editoriale. Lo facciamo con la fiducia di chi non vuole lanciarsi in progetti troppo ambiziosi o addirittura di chi pensa, nell’attuale mondo della comunicazione, dell’informazione, dei collegamenti e delle connessioni, di fare il produttore di notizie.

No! Noi, semplicemente, vogliamo dare voce a chi nel territorio versiliese opera, magari senza tanti clamori o vanterie, quasi con una certa riservatezza.

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Sono le mille associazioni o gruppi volontariato; sono i lavoratori, quelli impegnati in attività industriali e artigianali tradizionali o i nuovi lavoratori o i nuovi italiani; sono le aziende di quel tessuto di piccola e media impresa che popolano il nostro territorio, nonostante le crisi, le pandemie e ora una guerra vicina, che potrebbe però allargarsi, che ci tiene col fiato sospeso e che richiama la nostra sensibilità e la nostra azione per imporre la pace.

Ed ancora è a quel mondo di giovani che cercano il loro futuro nella quotidianità che guardiamo; e sono le donne che vogliono e pretendono il giusto ruolo nella famiglia e nella società. Insomma ci interessa dar voce e far parlare queste esperienze, questi tracciati di vita e di impegno.

E’ nostro obiettivo quindi commentare, approfondire quelle notizie che sono destinate a durare, a produrre fatti ulteriori, a colpire e mobilitare le coscienze, a lasciare il segno.

In questo momento di acute emergenze è per noi necessario guardare al futuro, contribuire a fare emergere un progetto di rilancio e sviluppo dell’intera Versilia che sia all’altezza dei nostri tempi e in grado di innescare le sinergie possibili e di coinvolgere tutte le realtà del territorio.

La scelta di VersiliaPost è fatta di volontari che credono nella cittadinanza attiva, ogni suo articolo sarà firmato. Se ci saranno articoli con pseudonimi, vorrà dire che sono il prodotto di più mani e che il direttore se ne assume direttamente la responsabilità.

I contenuti sono aperti e i nostri unici discrimini sono l’antifascismo e i valori della democrazia, del pluralismo, del confronto. Non vogliamo pertanto essere classificati con aggettivi ma giudicati sulla base esclusiva dei problemi che affronteremo, dei temi che svilupperemo e dei contributi che verranno ospitati.

Confronto, reciprocità, interesse comune sono le risorse che vorremmo impegnare in questa nostra fatica. Ci muoviamo tra grandi trasformazioni ed anche grandi incognite – la crisi economica-finanziaria, la pandemia ed ora la guerra con l’invasione dell’Ucraina- guardando ad un futuro nuovo e non alla riproposizione di tutto quello che ha creato e prodotto crisi, diversità, povertà, umiliazioni, diseguaglianze sociali.

Guardiamo a un modo nuovo e a nuovi modelli di produzione, di convivenza pacifica, di confronto e di relazioni. Ci piace riferirci quindi alla Versilia come Comunità, come insieme di cittadini che hanno diritti e doveri e sono uniti tra loro da rapporti sociali, morali, vincoli organizzativi, interessi e consuetudini comuni superiori ad ogni partigianeria.

La Versilia, volenti o nolenti, è già comunità ma ciò che è mancato, e tuttora manca, è stata la capacità di guardare al futuro, di immaginare e perseguire con i fatti la creazione di una Versilia nuova emancipata dai simboli, dai valori e dalla sua organizzazione di sistema, sostanzialmente, oggi, ancora di tipo novecentesco.

Né si può pensare che basti rifarsi il trucco per essere all’altezza delle sfide moderne. Il passato può essere una motivazione ed una spinta ad imitare i nostri vecchi predecessori: l’inventiva, il cosmopolitismo, la capacità di favorire ed organizzare risposte e di trasformare una realtà di sette comuni in un sistema integrato, in una comunità accogliente, capace di intercettare bisogni ed esigenze economiche, sociali, culturali ed artistiche nuove e di saper sperimentare un modello originale.

I valori distintivi che ci accompagneranno in questa nuova iniziativa sono dunque riassumibili in modestia, competenza, rispetto, coraggio e forza delle idee per aiutare concretamente la partecipazione.

Oggi ancor più di ieri non ci dobbiamo domandare cosa gli altri faranno per noi ma cosa noi sapremo fare per tutti!

Gianfranco Antognoli, direttore responsabile

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