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venerdì, Novembre 22, 2024

La forza del bello e del coraggio è ancora il motore dell’economia italiana

L’Italia, come noto, ha il record in Europa per il maggior numero di imprese artigiane e di PMI. Si tratta di un universo produttivo trasversale che comprende settori molto diversi fra loro (manifatturiero, terziario e servizi, innovazione tecnologica  e di prodotto). Le PMI, per la loro dimensione, flessibilità, possibilità di innovazione e riconversione, possono opportunamente rinnovarsi. Le aziende debbono lavorare infatti duramente per essere in condizione di affrontare le mutevoli, anche improvvise, esigenze del mercato globale sia interno che internazionale.

Questo è il prodotto intelligente e competitivo della cultura del lavoro italiano apprezzato a livello europeo e mondiale. E’ da questa importante realtà che nascono i settori ed i prodotti di eccellenza del ‘made in Italy’ come la moda, l’agroalimentare, l’arredamento la meccanica (es: la nautica). Le micro e piccole imprese esprimono un valore aggiunto di oltre 350 miliardi di euro annui, di cui oltre un terzo destinati alle esportazioni.

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Le PMI italiane quindi si trasformano, investono in innovazione e riconversione assumendo spesso anche nuove unità di personale addetto destinato quasi sempre a qualificarsi professionalmente. La valorizzazione qualitativa, il ‘bello ed il ben fatto’ è il vero e proprio ‘motore’ della capacità competitiva delle nostre imprese che hanno però bisogno di una maggiore semplificazione della burocrazia, e di un accesso qualificato al credito bancario anche con rinnovati strumenti finanziari (Impresa 5.0, Nuova Sabatini, proroga garanzie pubbliche MCC e SACE).

L’occasione importante e decisiva del PNRR deve poter sostenere gli investimenti produttivi necessari soprattutto in tecnologia e innovazione per uno sviluppo compatibile. Deve essere  sostenuto anche un più efficiente rapporto fra scuola, formazione e avviamento al lavoro (valorizzando istituti tecnici e stages in azienda) per favorire lo sbocco e la crescita professionale della quale ha estremo bisogno l’impresa.

Occorre certamente favorire gli investimenti in impianti di fonti rinnovabili per favorire la transizione ‘green’ richiesta dall’Europa e migliorare in costi della bolletta energetica delle aziende. Da questo punto di vista occorre creare percorsi guidati, sbloccare tutti gli incentivi previsti dal nuovo PNRR, creare finanza sostenibile anche grazie alla proroga necessaria delle garanzie pubbliche (MCC e SACE).

Concludendo la forza del Paese, la possibilità di un nuovo sviluppo è affidata come sempre all’intelligenza e al coraggio di imprenditori e manager per impostare, in un quadro di compatibilità fissata dalle autorità di governo del territorio, per disegnare un percorso  virtuoso, possibile di crescita produttiva e commerciale con le giuste ricadute anche sul mercato occupazionale, specialmente giovanile.  

Gianfranco Antognoli

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