Sindaco di Firenze, mistico, politico e instancabile costruttore di pace. “Se in tutte le città del mondo si ponesse fine ad ogni discriminazione di razza, di classe, di ideologia, di religione e si favorisce la fioritura in esse di quel pluralismo che rende libera, sincera e lieta la coscienza degli uomini….anche gli Stati non potrebbero che crescere nella pace”.
Anche oggi Giorgio La Pira è un ‘padre’ riconosciuto da credenti e non credenti. Il sindaco santo per acclamazione popolare. Un pater – patrono a cui manca solo il riconoscimento ufficiale definitivo della Chiesa. E’ nei fatti, dal punto di vista morale e ideale il sindaco dei sindaci d’Italia, potrebbe diventare il buon Patrono…
La Pira era un profeta con un piede in cielo ed uno in terra, era consapevole che per costruire la pace occorreva recuperare un legame organico fra rivelazione e cultura. “Siamo esseri spirituali e le religioni non si possono cancellare dalla trama umana, ma esse vanno dipanate e depurate dai fondamentalismi e dalle strumentalizzazioni politiche ed economiche”.
Giorgio La Pira nel 1952 al convegno internazionale “Civiltà e Pace” dichiarava ( e le sue parole di oltre 70 anni fa erano certamente profetiche)… “Pace che desidera vedere fraternamente convivere tutti i popoli la cui storia spirituale risale ad Abramo, padre dei credenti monoteisti: popoli di Israele, popoli dell’Islam, popoli della Cristianità: e con essi tutti i popoli della terra ci accomuna la stessa divina discendenza dal Comune Padre Celeste”. Sono i concetti che oggi papa Francesco non si stanca di ripetere parlando degli attuali conflitti in Ucraina e Medio Oriente.
Gianfranco Antognoli