Asse di penetrazione e confronto

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Dopo le dichiarazioni del sindaco sull’Asse di Penetrazione e dopo le prese di posizione del presidente di Confindustria, i Coordinamenti No Asse e La Lecciona non si tocca chiedono, a mezzo di un comunicato, un incontro con l’Amministrazione comunale per poter aprire un confronto pubblico e far valere le ragioni della conservazione della pineta da un progetto, quello dell’asse, che impatterebbe su un ambiente fragile snaturando ogni equilibrio.
Troppo spesso in passato la prevalenza della logica imprenditoriale ha prevalso compromettendo ambienti straordinari che tutti ci invidiano.


Nel comunicato si parte in quarta con la critica all’attuale pista ciclabile e poi si entra nel merito dell’Asse di Penetrazione: “Il Regolamento Urbanistico adottato nel 2020 non è entrato nel merito del tracciato dell’Asse perché è tuttora vigente il Piano Strutturale del 2004 che prevede il percorso a nord dello stadio utilizzando la viabilità esistente, poiché dallo Studio d’Incidenza risulta più economico e di minor impatto ambientale, non prevede l’abbattimento di case e lo sventramento della pineta. E’ peraltro ancora pendente un ricorso al Tar presentato dagli inquilini della palazzina che dovrebbe essere ‘sacrificata’”.
Il comunicato entra nel merito anche del fatto che è stato annunciato l’accordo con la proprietà della ex Fervet per l’avvio del terzo lotto dell’Asse: “Dato che si tratta di un accordo non fra privati ma fra pubblico e privato, crediamo sia doveroso portarne i contenuti a conoscenza della cittadinanza, in modo rapido e chiaro, e spiegare in che modo la soluzione risulti conveniente per la città, tutti i dettagli”
Insomma, a giudizio degli ambientalisti le questioni da chiarire sarebbero molte e la situazione rischiadi favorire scelte in avanti senza un confronto reale. Nello specifico vengono poste delle domande al primo cittadino, quindi perché:

“1) Non è stato preso in considerazione il percorso a nord che ha costi notevolmente più bassi, non abbatte casamenti, non sventra la pineta. Perché non va bene?


2) Che risultati hanno dato gli studi, che immaginiamo siano stati commissionati, relativamente ai flussi di traffico e alle reali esigenze economico-urbanistiche dell’Asse di penetrazione?


3) Perché non si è ancora messo mano alle opere che potrebbero considerevolmente risolvere il problema del traffico in Darsena: i sottopassi ciclopedonali all’altezza di Via San Francesco e della Stazione Vecchia per collegare le periferie al centro, i relativi parcheggi scambiatori?


4) Perché non è stato fatto un piano di riorganizzazione e potenziamento dei mezzi pubblici per un agevole e veloce collegamento fra i diversi quartieri cittadini?


5) Perché non si vuole tener conto del progetto partecipativo, finanziato dalla Regione Toscana, nel quale i cittadini hanno chiesto la realizzazione del Piano Urbano per la mobilità dolce?”

Inoltre, sempre sulle recenti posizioni di Confindustria, si chiede di” rendere noti alla città i dati economici su cui basa la sua richiesta, fatta a gran voce, dell’Asse; se concorda che l’Asse potrebbe essere ricavato da una diversa organizzazione della viabilità già esistente; se non crede che le esigenze economiche delle categorie dovrebbero trovare conciliazione con gli equilibri del Parco e della città”.
Insomma molte le domande sul tavolo e tanti dubbi, inoltre se andiamo indietro nel tempo non possiamo non citare lo studio delle passate amministrazioni sulla necessità di non impegnare altro suolo e di utilizzare la rete stradale esistente.

Altra questione irrisolta è il confronto con l’amministrazione regionale sul Piano Paesaggistico, oltre alla recente revisione dell’articolo 9 della Costituzione sulla conservazione dei beni ambientali.

Al termine viene ribadita la richiesta di un confronto sulle ipotesi alternative, già presentate alla città con grande interesse e partecipazione. I Comitati proseguono intanto con l’opera di sensibilizzazione e il 16 luglio, in Pineta di Levante l’attivismo del Museo GiÃ¥k Vërdün proporrà un flash mob e altre forme di installazioni artististiche.
A questo punto l’amministrazione non può fare finta di nulla e un confronto è d’obbligo, o meglio dovrebbe…


Muro Ex Fervet
Manifestazione fine anni 60

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