Miele amaro

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Stiamo assistendo a una levata di scudi a difesa del primo cittadino e della sua maggioranza, o meglio minoranza se escludiamo il suo apporto.
Un’amministrazione che regge per un solo voto dove le contraddizioni si palesano dando luogo a una commedia delle parti, il vittimismo sembra prevalere su ogni tema.
La rinuncia alla costituzione di parte civile al processo sulla strage è stato un grave colpo per tutta Viareggio. In merito a questa scelta la richiesta di un Consiglio Comunale aperto e questo sì, sarebbe un bel passo avanti verso la trasparenza e la comunicazione con i cittadini.
Ma ci sono molti temi ancora in sospeso e l’isolamento istituzionale peserà come un macigno nello sviluppo di Viareggio.
Abbiamo ascoltato le parole del Presidente della Regione Giani sulla nomina dell’autorità portuale ed abbiamo percepito quanto lo scontro sembra essersi innescato su vicende mosse da personalismi.
Prima ancora il braccio di ferro con il Presidente del Parco, la sua nomina e infine l’interruzione del dialogo.
Poi le scenate sul licenziamento in tronco dell’unica esponente PD all’interno della giunta, la Vicesindaca. Con la conseguente riduzione dei numeri della maggioranza in Consiglio Comunale.
Oggi resta un disordinato liberi tutti nonostante il “serrate le fila” eletto a parola d’ordine, insomma quest’estate ne vedremo delle belle.
Nel frattempo, dopo le dichiarazioni di Paolo Mieli su Moretti a Radio 24:
«A Viareggio urlano, secondo me poteva non accettare la prescrizione, doveva non accettare la prescrizione. Però questi processi distruggono la vita di un uomo. Non si può pensare che uno debba rimanere lì dieci, venti, trenta anni e poi alla fine ti dicono sei assolto, ti possono dare anche dei soldi in compensazione. Ma chi ti restituisce la vita?» abbiamo registrato lo sdegno di una intera città, parole dure da digerire dove il garantismo viene eletto a sistema. Questa frase ha acceso gli animi di tutti noi viareggini che quella strage l’abbiamo vissuta direttamente.
La reazione più condivisa è stata quella dell’ex Assessora alla Cultura Cristina Boncompagni: “Togliete a Paolo Mieli la presidenza del Premio Viareggio”. La proposta è stata seguita a ruota dalle proteste dei familiari della vittime della strage e dall’associazione ‘Il mondo che vorrei O.N.L.U.S‘.
Adesso è venuto il momento della chiarezza e nel mese della memoria questo spetta a tutta la comunità viareggina, glielo devono.

Mobilitazione del 14 Maggio davanti al Municipio

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