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mercoledì, Maggio 1, 2024

Confartigianato e Coldiretti incontrano il vescovo Vaccari. “Obiettivi comuni: giovani e lavoro, l’importanza della terra”

I giovani e il lavoro, la riscoperta dell’importanza della terra e del rapporto con la natura, la vicinanza a borghi montani e alle periferie per evitare lo spopolamento e proporre un modello di sviluppo e rinnovamento dell’uomo e della società più sostenibile sotto il profilo economico e sociale. Tanti i temi e i punti di contatto che Sergio Chericoni, presidente di Confartigianato Massa Carrara Lunigiana, e Francesco Cianciulli, direttore di Coldiretti per Lucca e per Massa Carrara, hanno trovato con il vescovo della diocesi di Massa Carrara – Pontremoli, mons. Mario Vaccari, durante l’incontro che si è svolto mercoledì sera nella sede dell’Episcopio a Massa.

“Una piacevole conversazione sui temi principali del territorio, fra criticità e proposte – si legge in una nota – , che è stata stimolata dalla tradizionale donazione di una statuina del presepe che quest’anno raffigura un’imprenditrice simbolo delle aziende che operano nella cura e manutenzione del verde. Obiettivo dell’iniziativa, promossa da Fondazione Symbola, Confartigianato e Coldiretti, nell’ambito del Manifesto di Assisi, è quello di aggiungere ogni anno al presepe figure che ci parlino del presente ma anche del futuro. Nel 2020 fu un’infermiera a ricordare il debito che ci lega in tempo di Covid a tutti coloro che operano nella sanità. Lo scorso anno è stato l’imprenditore che, cogliendo le opportunità della digitalizzazione, ha affrontato le difficoltà della pandemia per continuare a garantire servizi e prodotti ai cittadini nonostante le limitazioni e i lockdown”.

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“La statuina per il Presepe 2022 vuole raffigurare l’impegno per uno sviluppo economico sostenibile e rispettoso dell’ambiente – prosegue la nota – . Inserire questa nuova figura, una florovivaista simbolo delle imprese impegnate nella cura e manutenzione del nostro patrimonio verde e della biodiversità, è un’idea inedita per parlare di un’agricoltura plurale e differenziata, che produce cibo e insieme, beni immateriali indispensabili per la qualità della vita. Statuine realizzate dagli artigiani associati a Confartigianato e che sono state consegnate ai vescovi delle 226 Diocesi italiane”.

La donazione è stata quindi l’occasione per un confronto sulla situazione del territorio e sulle prospettive di sviluppo. Per il vescovo Vaccari così come per i rappresentanti di Confartigianato e Coldiretti “c’è bisogno di più dialogo fra le varie anime che compongono la società, la necessità di trovare sinergie che mettono insieme competenze e visioni, a partire dal mondo della scuola e dei giovani con l’obiettivo di riuscire a creare qui, sul territorio dove vivono, le condizioni per evitarne lo spopolamento. A partire dalla zona forse più fragile sotto questo profilo, ossia l’entroterra della Lunigiana con i suoi caratteristici borghi. Un’area complessa che proprio i giovani stanno riscoprendo in questi anni dedicandosi a fare impresa a diretto contatto con la terra, giovani leve di agricoltori e allevatori o imprenditori dell’agriturismo alla ricerca di uno stile di vita che si allontana dal caos e dalla frenesia delle città. Un territorio difficile su cui sia la diocesi sia le associazioni di categoria ritengono che sia essenziale mantenere dei presidi attivi, servizi per lo spirito e l’impresa, una risorsa per evitare lo spopolamento dei borghi. Uno dei problemi che attanaglia ad esempio le attività in Lunigiana è la mancanza di terre e su questo punto il vescovo ha garantito che la diocesi è a disposizione per trovare soluzioni condivise visto che ha anche diversi terreni di proprietà sul territorio”. 

Il presidente Chericoni ha proposto di organizzare già all’inizio del prossimo anno un incontro fra le associazioni di categoria e il vescovo proprio in Lunigiana per fare un focus specifico sulle necessità e le potenzialità del territorio, un’idea accolta con favore  da monsignor Vaccari e dal direttore di Coldiretti Cianciulli.

“Un punto di partenza per poi affrontare altri temi della provincia – conclude la nota – come ad esempio il rapporto fra il mondo della scuola e quello del lavoro per eliminare quel divario di competenze e studi che oggi rappresenta il primo ostacolo nell’incontro fra offerta e richiesta. La Chiesa e le associazioni di categoria possono lavorare insieme su quei grandi temi che accomunano la volontà di un rinnovamento e miglioramento dell’uomo nel rapporto con il mondo e il creato, in un’ottica di sviluppo sostenibile che servirà a riscoprire anche se stessi”.

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