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giovedì, Maggio 2, 2024

Cordoglio per la scomparsa del medico infettivologo Paolo Zannoni. Aveva 74 anni, il ricordo dei colleghi

L’Azienda USL Toscana nord ovest esprime il proprio cordoglio per la scomparsa, all’età di 74 anni, del noto medico infettivologo Paolo Zannoni. Da quattro anni in pensione, era molto stimato dagli ex colleghi e dai pazienti, che avevano sempre trovato in lui un sicuro punto di riferimento.

“Alla moglie, ai due figli e al fratello del caro Paolo giungano dunque le condoglianze dell’Asl per questo grave lutto – si legge in una nota dell’Azienda Sanitaria – , che riempie di tristezza tutti coloro che hanno conosciuto Zannoni e l’hanno apprezzato per le sue doti umane e professionali”.

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Il dottor Paolo Zannoni (foto dalla pagina Facebook dell’Asl)

Questo il ricordo del medico infettivologo, che per anni ha rappresentato un caposaldo della sanità apuana, da parte della direttrice della struttura di Malattie infettive dell’ambito di Massa Carrara Antonella Vincenti: “Il dottor Paolo Zannoni ci ha lasciato dopo aver combattuto la sua malattia in silenzio contro una malattia che troppo presto l’ha portato via all’affetto delle persone che lo hanno amato e che continueranno ad amarlo. Era un medico colto, appassionato di arte e di filosofia, non solo della medicina, nella quale si era specializzato in tossicologia e poi in malattie infettive, lavorando prima nel Sert e quindi in malattie infettive, dedicandosi all’epatologia, ma soprattutto all’Aids, occupandosi nei primi anni ’90 di NeuroAids”.

“Uomo dal carattere forte – prosegue – , ma timido allo stesso tempo, di grande cultura come i medici di un tempo, che aveva fatto suo il Giuramento di Ippocrate, adempiendo fino alla fine, era rimasto fino a 70 anni in servizio, al suo dovere di medico. Ha prestato la sua opera in scienza e coscienza, con diligenza e secondo equità, curando ogni paziente con scrupolo e impegno, senza discriminazione alcuna e di questo ne sono testimoni i tanti pazienti che sono ricorsi a lui, per i quali si è impegnato a garantirne la tutela della salute, seppur si trovassero ai margini della società. Dedito al lavoro, ha curato i suoi pazienti con professionalità, amore ed empatia trattenendosi spesso oltre l’orario di lavoro perché a tutti quelli che gli si rivolgevano doveva dare una risposta”.

“Come tutte le persone intelligenti non mancava però di ironia e questa ironia ci serviva a sconfiggere la stanchezza della giornata di lavoro, quando ci si ritrovava davanti a una pasta al cioccolato che ci dividevamo, sorseggiando un caffè per poi riprendere a finire la nostra attività. Caro Paolo – conclude – sei stato un grande medico perché hai saputo mettere nel tuo lavoro professionalità, disponibilità, umanità e semplicità ed è stato un piacere aver lavorato insieme”.

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