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venerdì, Aprile 26, 2024

Cure oncologiche: a Lucca si consolida l’attività di brachiterapia con trattamenti di alta specialità 

Oltre 900 trattamenti con varie metodiche garantiti in un anno. E’ questo il bilancio dell’attività svolta dalla struttura di Radioterapia oncologica di Lucca, diretta da Marcello Mignogna, che è  anche direttore dell’area omogenea di Radioterapia del Dipartimento oncologico dell’Azienda USL Toscana nord ovest, che è in grado di offrire in ogni ambito territoriale tutti i trattamenti radioterapici disponibili con alti livelli di professionalità e tecnologia.

“Grazie alla continua introduzione di nuove tecnologie – spiega il dottor Mignogna sul sito dell’Asl Toscana nord ovest – la Radioterapia oncologica è oggi una modalità di cura sempre più efficace nel trattamento delle neoplasie maligne, da sola o in concomitanza alla chemioterapia o all’immunoterapia, o come trattamento di completamento dopo chirurgia”.

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“La radioterapia – prosegue – può essere somministrata dall’esterno, con macchine di alta tecnologia quali gli acceleratori lineari o la tomoterapia elicoidale in grado di produrre e modulare i fasci di radiazioni conformandoli ai volumi tumorali, con  migliori risultati in termini di cura e di riduzione degli effetti collaterali, oppure può anche essere somministrata portando sorgenti radioattive con particolari tecniche, all’interno, vicino o a contatto con il tumore”.

“Quest’ultima tecnica – afferma il dottor Mignogna – , storicamente conosciuta come brachiterapia, dal greco “brachys” (vicino), oggi meglio definita per analogia con la radiologia diagnostica come radioterapia interventistica, è una tecnica in uso clinico a Lucca dal 2005.  E’ possibile con particolari dispositivi dedicati veicolare sorgenti radioattive (di solito Iridio 192) all’interno di organi cavi, quali l’utero, la vagina, l’esofago, i bronchi per il tempo necessario ad erogare la dose di radiazioni ritenuta utile nel caso clinico in trattamento. Al termine queste sorgenti rientrano in una “cassaforte” schermata all’interno dell’apparecchiatura. Questa è conosciuta come brachiterapia ad alto rateo di dose (HDR).  E’ inoltre possibile impiantare chirurgicamente più sorgenti radioattive (quasi sempre Iodio 125) all’interno dell’organo, dove queste sorgenti rimangono a permanenza fino ad esaurimento e rilasciano lentamente la dose di radiazioni (brachiterapia a basso dose rate – LDR). Questa modalità ben si adatta, ad esempio, alla cura delle neoplasie della prostata a basso rischio organoconfinate, cioè intracapsulari (quindi in presenza di una diagnosi precoce) con buoni risultati in termini di cura e di riduzione degli effetti collaterali. Il trattamento può essere eseguito con un solo giorno di ricovero”.

Il dottor Marcello Mignogna

Per quanto riguarda la radioterapia interventistica o brachiterapia, dall’inizio dell’attività sono stati trattati oltre 1200 pazienti (circa 70 all’anno), con casistica che supera i 400 pazienti per la cura del carcinoma della mammella, 400 della prostata e circa 300 per la cura delle neoplasie ginecologiche in particolare corpo dell’utero e cervice uterina, ma anche altri distretti come ad esempio i tumori cutanei.

“L’attività di brachiterapia,  in uso clinico nella Radioterapia di Lucca da 17 anni – continua il dottor Mignogna – ci ha dato molte soddisfazioni, con ottimi risultati clinici, documentati e resi pubblici in congressi nazionali ed internazionali, oltre ad essere stata oggetto di pubblicazioni su riviste scientifiche. E’ frutto del concretizzarsi di una organizzazione plurispecialistica, che vede impegnati insieme le figure dell’oncologo radioterapista, del tecnico di Radiologia medica, del fisico sanitario e di altre specialità chirurgiche quali l’Urologia e la Ginecologia, ma anche del Radiologo esperto nell’interpretazione delle immagini radiologiche”.

“Questa attività, oramai ben consolidata – sottolinea Mignogna – , tra l’altro sta facendo registrare un ulteriore miglioramento in termini qualitativi a seguito della recente acquisizione di una moderna macchina per brachiterapia (Flexitron – Elekta) che, oltre a fornire migliori prestazioni in termini di sicurezza per il paziente, è dotata di applicatori innovativi, più confortevoli per il paziente ma soprattutto compatibili con la risonanza magnetica. Questo è un vantaggio indiscutibile in quanto poter definire i contorni tumorali sulla base delle immagini di risonanza, oltre a rispettare le più attuali indicazioni delle principali società scientifiche oncologiche, aumenta le probabilità di cura e senz’altro riduce gli effetti collaterali. Per esempio l’uso di applicatori dedicati compatibili per risonanza magnetica è fortemente raccomandato nel distretto ginecologico da tutte le raccomandazioni in ambito ginecologico. La caratteristica delle sorgenti radioattive, in uso in brachiterapia, è quella di erogare un alta dose nelle immediate vicinanze  ma con una rapida caduta a distanza di qualche millimetro; le dosi di più sorgenti, disposte secondo particolari geometrie conforma la distribuzione della dose efficace di raggi al volume tumorale e questo permette di ridurre la dose erogata agli organi vicini, responsabile poi degli effetti collaterali”.

Sono stati acquisiti anche applicatori per eseguire la brachiterapia di superficie per la cura nelle neoplasie cutanee. Con questi dispositivi alcune lesioni cutanee possono essere guarite in sole 8 sedute radioterapiche, invece che 15-20, con enorme vantaggio per i pazienti, tra l’altro per lo più anziani, riducendo così gli accessi in ambito ospedaliero e la diffusività del Covid. Questa opportunità consente di migliorare l’offerta che, in collaborazione con i colleghi della Dermatologia, viene discussa e condivisa all’interno del gruppo di patologia oncologica cutanea (GOM Cute e Melanoma).

L’attività di radioterapia interventistica si affianca alle altre attività radioterapiche che vengono effettuate con gli acceleratori lineari e con la tomoterapia a Lucca, ma anche nelle Radioterapie dell’Area omogenea del Dipartimento oncologico dell’ Azienda USL Toscana nord ovest – Carrara e Livorno –  dove sono presenti altri acceleratori lineari, alcuni in fase di aggiornamento, altri di rinnovo con acceleratori più moderni, sempre con l’obiettivo di garantire prestazioni tecnologicamente avanzate e adeguate agli standard attualmente richiesti”. L’Area omogenea infatti, in sintonia con la Direzione aziendale, sta perseguendo l’obiettivo di rendere accessibili, in tutti gli ambiti territoriali delle ex Aziende sanitarie, dal 2016 nella grande Asl, tutti i trattamenti radioterapici di base, con alti standard di qualità.

Il macchinario della brachiterarapia (foto e testo dal sito dell’Asl Toscana nord ovest)

“E’ stato possibile attuare una significativa innovazione tecnologica – conclude Mignogna –  anche grazie alla sensibilità e l’attenzione dimostrate dalla Direzione aziendale (considerando anche che le procedure per l’acquisto sono state realizzate in piena emergenza Covid), alla dedizione degli specialisti in Radioterapia, alla collaborazione multidisciplinare con gli specialisti dell’Oncologia, dell’Urologia, della Ginecologia, della Senologia. Così per questa tecnica radioterapica negli ultimi due anni si è registrato un consistente incremento di attività, addirittura dell’85% in ambito ginecologico. Vi è inoltre la volontà di dedicare personale medico specializzato a questa attività, certificata da master universitari di formazione in Radioterapia interventistica in Centri di riconosciuta eccellenza. Un servizio, quindi, a disposizione di tutto il nostro ambito territoriale, ma anche delle aree limitrofe. Ci vengono infatti inviati pazienti da varie altre zone della Toscana, essendo riusciti a tessere una rete con i Colleghi che si dedicano all’attività ginecologica in altre sedi del servizio pubblico. Questo a conferma del fatto che la nostra Azienda è in grado di garantire oggi, e sarà così anche in futuro, cure oncologiche e metodiche di trattamento radioterapico avanzate e di qualità”.

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