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lunedì, Aprile 29, 2024

Infortunio mortale sul lavoro, intervengono Uil e Confartigianato. “Serve una cultura della sicurezza”

Profondo cordoglio ha suscitato la notizia della morte di Luca Giannecchini, lavoratore edile di 52 anni, che ha perso la vita ieri mattina durante le lavorazioni in uno scavo in via Dorini a Lucca.

“Attendiamo che le verifiche degli organi preposti chiariscano le dinamiche della vicenda e ci stringiamo intorno al dolore della famiglia e dei cari di Luca – scrivono Daniele Battistini (FENEAL UIL) e Michele Mattei (FILLEA CGIL) – . Quella di Luca è una morte che si aggiunge alle numerose vittime che il settore dell’edilizia continua a registrare, una continua tragedia che abbiamo l’obbligo di fermare. Non è più possibile accettare questa situazione, la sicurezza nei luoghi di lavoro deve essere la priorità di tutti, nessuno escluso”.

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“Crediamo che in questa triste storia – proseguono i sindacalisti – , ognuno di noi debba portare il proprio contributo, a partire dai titolari delle imprese, dalle associazioni industriali, dalle organizzazioni sindacali, dai lavoratori e dalle lavoratrici fino ad arrivare agli organi preposti al controllo.  Dobbiamo tutti insieme percorrere questa strada se vogliamo invertire questo continuo e drammatico trend di infortuni mortali nel campo edile. Come FENEAL UIL e FILLEA CGIL abbiamo da diverso tempo messo in piedi una serie di iniziative volte alla sensibilità, un percorso che non vogliamo assolutamente lasciare. Continueremo a scendere in piazza – concludono – e continueremo a gridare ad alta voce che non è accettabile perdere la vita nei luoghi di lavoro. Siamo pronti come sindacato a fare la nostra parte”.

Sulla tragica morte di Giannecchini interviene anche Confartigianato Imprese Lucca che porge le più sentite condoglianze alla moglie, ai figli ed alla famiglia. “Al fine di accertare le cause e le responsabilità di un infortunio occorso ad un lavoratore che, prima di essere tale, era un imprenditore e con una lunga esperienza nel settore, occorre innanzitutto stabilire, con precisione, la dinamica dei fatti – afferma l’associazione – . Ma al di là di queste considerazioni, resta la questione più importante: siamo di fronte ad un altro decesso durante lo svolgimento dell’attività lavorativa. Confartigianato, ormai da anni sostiene che la sicurezza nei luoghi di lavoro non si fa sulla carta o con la “patente a punti”, che il ministro del Lavoro vuole introdurre in edilizia”.

“La sicurezza si fa con una formazione adeguata del lavoratore – sottolinea Confartigianato – , avendo partite più ampie su cui riflettere, e che non può prescindere dal contenere non solo la parte teorica, ma diventa sempre più necessario un addestramento adeguato alla mansione cui è deputato il lavoratore  e soprattutto abituarlo, prima di accingersi a fare una determinata azione, a considerare quali possono essere i rischi cui può andare incontro”.

Confartigianato ricorda poi che “nel corso degli anni, non ha mai chiesto “sconti” sulla sicurezza anzi, si è adoperata per diffondere la cultura e la sensibilità dei datori di lavoro e dei lavoratori nei confronti di queste tematiche sia con convegni che con attività informative/formative e di consulenza. Lavorare in sicurezza nel mondo artigiano è ancora più sentito che in passato, in quanto il titolare è consapevole che i lavoratori sono collaboratori che, spesso e volentieri, sono una risorsa difficilmente sostituibile nell’impresa in caso di malattia, infortunio, ecc. Ecco dunque come ci sia attenzione da parte del titolare nell’azienda nel curare una formazione teorico-pratica adeguata”.

“Certo anche i controlli sono necessari – sottolinea – , ma l’aspetto su cui puntare maggiormente non è tanto la repressione quanto la prevenzione che si ottiene con un processo culturale che è lungo e difficile prima di conseguire risultati concreti anche se gli infortuni, nel corso di questi ultimi anni, sono andati calando. Non bisogna, però, mai abbassare la guardia ed il livello di attenzione in questo campo perché la vita è preziosa e occorre adoperarsi contro tutto ciò che la mette a rischio”.

“Noi siamo al fianco delle imprese e dei lavoratori – conclude – , sia con l’Ufficio Sicurezza che con l’Ufficio Formazione, per aiutare le aziende a diffondere la cultura della sicurezza e per impedire che si verifichino eventi infortunistici i cui effetti si ripercuotono poi sia sul lavoratore che sul datore di lavoro e le loro famiglie. Ci rendiamo disponibili a dare informazioni e consulenza gratuita a quelle imprese che vogliono sapere se sono in regola con le varie normative in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro”.

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