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“Le voleur de moi-même”. Grande mostra sul pittore lucchese di fama internazionale Luciano Pera

“Le voleur de moi-même. Opere di Luciano Pera” è la grande personale dedicata al pittore lucchese, a cura di Alessandra Trabucchi, che sarà inaugurata domenica 19 marzo alle 17,30, organizzata dalla Fondazione Banca del Monte di Lucca con la Fondazione Lucca Sviluppo al Palazzo delle Esposizioni di Lucca.

Sono circa 70 le opere esposte, molti i dipinti, una decina le sculture di piccola e media dimensione e alcune ceramiche della collezione dell’artista, oltre agli speciali Bijoux, ciondoli in bronzo che riproducono archetipi e animali immaginari provenienti dalla rielaborazione dell’arte preistorica e dei miti. Ci saranno anche libri con dedicata che Pera ha conservato e che documentano le collaborazioni artistiche con poeti e scrittori di area francofona, come per esempio Ben Vautier membro di Fluxus. La mostra è suddivisa per ambiti cronologici, dagli esordi ad oggi.

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“Questa mostra lucchese riconduce Luciano Pera nella sua città d’origine, dopo aver esposto per tutta la vita, nei luoghi più significativi per l’arte, a partire dagli anni cinquanta in poi, in particolare nel Sud della Francia. Pera è un appassionato cercatore, tanto da trovare nelle sue scoperte elementi in continua metamorfosi, per questo dice di ‘citare sé stesso’”, spiega la curatrice Alessandra Trabucchi, esperta di gestione di eventi culturali per diverse realtà pubbliche e private, membro del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Centro Studi Licia e Carlo Ludovico Ragghianti di Lucca e già curatrice, al Palazzo delle Esposizioni di Lucca, della mostra ‘Giuseppe Ardinghi e Mari Di Vecchio. L’ambiente artistico del Novecento a Lucca’ (2019) e di ‘Paolo Biagetti Pittore’ (2021), che ringrazia Rosy Beruti Pera, musa e compagna di vita di Luciano Pera, per la preziosa collaborazione, indispensabile presenza e risorsa per la realizzazione della mostra.

Di questo artista lucchese di Badia di Cantignano, classe 1925, decine e decine sono state le ‘collettive’ in Italia e all’estero e molte sono state le sue ‘personali’ in sale di prestigio in molte località toscane (Marina di Carrara, Pisa, Forte dei Marmi, Massa, Lido di Camaiore, Pietrasanta, Viareggio, Prato, Lucca etc.), italiane (Cortina, Potenza, Genova, Venezia, Roma, Assisi, Milano, Bologna, etc.) ed estere (New York, Montecarlo, Villefranche-sur-Mer, Biot, Antibes, Saint Paul de Vence, Vallauris, Chicago, Nizza etc.). Centinaia gli articoli e i saggi che sono stati scritti da giornalisti e critici su di lui e sulle sue opere.

“Luciano Pera è un artista ‘terribile’, come terribili si dice che egli ami definire le sue opere migliori; terribile nel senso di straordinario, ma anche nel senso di colui che incute rispetto, soggezione, emozione intensa, estasi – affermano Andrea Palestini, presidente della Fondazione Banca del Monte di Lucca, e Alberto Del Carlo, presidente della Fondazione Lucca Sviluppo, nel catalogo edito da Maria Pacini Fazzi, contenente anche diversi contributi critici -. È uno di quei lucchesi che da sempre si spandono nel mondo, dove portano i valori di Lucca – materiali (ieri i setaioli e i banchieri, oggi gli imprenditori e gli scienziati), artistici (gli architetti, i musicisti, i poeti…), spirituali (i volontari, i ‘missionari’ laici e religiosi) – e poi tornano a Lucca, dove portano i variegati valori del mondo, le differenze che fanno crescere la città”.

“Pera comincia ad esporre nel 1948, a Parigi, alla Galerie de l’Odéon e in numerosi centri artistici, scegliendo come terre di residenza per la sua arte, i dintorni di Nizza, Saint-Paul de Vance, Biot, Vallauris, il Midi, la Francia del Sud, luoghi che già ospitavano molti personaggi impegnati nella ricerca creativa, tra cui i maestri Picasso, Matisse, Chagall” – scrive nel catalogo la curatrice, Alessandra Trabucchi – . Una terra irresistibile, densa di stimoli, non ultime le tracce artistiche e rupestri disseminate nel territorio. La vicenda di Pera è incentrata sulla relazione tra questi luoghi e le personalità artistiche ivi presenti, sempre accompagnato dalla moglie Rosy Beruti, biologa e, come lui, conoscitrice delle testimonianze arcaiche; si può dire una coppia artistica, entrambi coinvolti in esperienze di ricerca e di supporto l’una dell’altro, un magnifico esempio di coppia che vive e si alimenta tramite la passione e l’avventura attraverso lo studio e la scoperta naturalistica e antropologica: veri balsami capaci di mantenere attiva una giovinezza intellettuale che ben si percepisce nelle opere di Pera”.

“L’amicizia con il poeta e pittore André Verdet, nativo di Saint-Paul de Vence, rappresenta un apice artistico – continua la curatrice – . Verdet è stato un personaggio capace di catalizzare, nel piccolo paese del sud della Francia, l’interesse e la collaborazione di personalità come Prévert, Picasso, Matisse, Chagall, Arman, César e di numerosi galleristi della costa Azzurra: un vero promotore delle arti tra Saint-Paul e i più importanti artisti del mondo. È del 1987 l’omaggio a Pera da parte di André Villers, il fotografo ufficiale di Picasso dal 1950, occhio raffinato del mondo artistico letterario francese. L’attività con la ceramica lo avvicina a Picasso, Braque e altri artisti che erano attivi nel sud della Francia. La pratica della ceramica sembra essere un ulteriore atto creativo che lo avvicina ai segni provenienti da mondi primitivi tutt’altro che semplici: da qui si diffondono le energie psichiche che troviamo nella sua produzione artistica, sempre in contatto con l’inconscio e gli archetipi”.

“Quella di Pera – conclude Trabucchi – è un’esistenza fatta di amicizie eccellenti, altamente stimolanti con cui ha condiviso gli eventi più interessanti dagli anni Cinquanta in poi. Queste condivisioni e collaborazioni si vedono bene nelle fotografie, infatti per Luciano Pera sono davvero la testimonianza di un infinito apprendimento e scambio, un flusso rapido di intuizioni e reciproche visioni, scatti sul Novecento, apparentemente fatti di quotidianità, ma se si va ad osservare e ricercare ci sono continui ritorni di vicende artistiche mai sopite, capaci di alimentare il fuoco della passione per la creazione e per ogni manifestazione umana”.


Info mostra

Lucca, Palazzo delle Esposizioni, Fondazione Banca del Monte di Lucca
Piazza San Martino, 7 – Lucca
19 marzo – 23 aprile 2023
Orari: da martedì a domenica, 15 – 19
Ingresso libero

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