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Piano della Rocca prima tappa nazionale di “Centrali per Te”: Enel apre gli impianti idroelettrici al pubblico

Un viaggio lungo i binari dell’innovazione e della sostenibilità alla scoperta dell’energia rinnovabile idroelettrica, fonte antica e nobile ma sempre capace proprio come l’acqua di rinnovarsi grazie al dialogo tra la natura e l’ingegno dell’uomo: è questo il senso dell’iniziativa “Centrali per Te” di Enel Green Power che apre le proprie centrali al territorio con l’obiettivo di far conoscere il patrimonio tecnologico e impiantistico da cui “prende vita” l’energia elettrica.

Il primo appuntamento di questo tour sarà in Toscana proprio domani, sabato 7 ottobre, presso la centrale idroelettrica di Piano della Rocca che si trova nel territorio comunale di Borgo a Mozzano e ha una potenza di 22 MW, capace con i suoi due gruppi di produzione di soddisfare il fabbisogno elettrico di circa 30mila famiglie. Si tratta di un impianto di grande valore anche dal punto di vista storico, architettonico e artistico: realizzato all’inizio degli anni ’40 grazie al progetto dell’architetto Alfonso Gervaso e arricchito nel suo edificio in stile liberty dalle opere dello scultore Angiolo Vannetti – consistenti in tre statue all’ingresso raffiguranti una donna giunonica con un libro in mano, simbolo della sapienza; un uomo con un martello, a richiamare il lavoro, ed il fiume Serchio nella sua dimensione poetica – e dall’affresco del pittore Ugo Giovannozzi, che rappresenta anche in chiave simbolica la divinità dell’acqua ed il percorso del fiume nella valle del Serchio, sorgente di vita per i suoi abitanti.

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La giornata di domani vedrà l’apertura al pubblico a partire dalle ore 9.30 con ritrovo nel piazzale antistante la centrale, in località Piano della Rocca: il personale tecnico di Enel Green Power guiderà i partecipanti, divisi in gruppi, in una visita che si snoderà dai locali di accesso con le opere d’arte e le aree di accoglienza fino alla sala quadri e alle zone operative dove si trovano i gruppi di produzione con le turbine, gli alternatori e la componentistica elettromeccanica in grado di trasformare la forza dell’acqua in energia elettrica rinnovabile a disposizione delle popolazioni del territorio. Le tappe successive saranno sabato 14 ottobre presso le centrali di Flumendosa (Villagrande Strisaili – NU) in Sardegna e di Strettara (Montecreto, MO) in Emilia Romagna ed infine a Isola Palanzano (Palanzano, PR) sempre in Emilia. Per ulteriori info e iscrizioni è possibile cliccare qui.

“Con questo nuovo progetto di apertura delle centrali – ha detto Massimo Sessego, responsabile area hydro centro nord Enel Green Power e thermal generation Italia – vogliamo creare momenti di dialogo e di coinvolgimento del territorio, sia per far conoscere il nostro grande patrimonio tecnologico, grazie al quale produciamo energia rinnovabile nel rispetto dell’ambiente, sia per condividere e favorire le ricadute di sostenibilità nelle comunità locali che abitano lungo le sponde del Serchio, il cui ecosistema è preservato grazie anche ai cosiddetti utilizzi plurimi delle acque raccolte negli invasi idroelettrici che, oltre ad essere utilizzate la produzione di energia e restituite poi al corso del fiume, risultano utili per le attività irrigue, agricole, sportive, di turismo sostenibile ma anche di sicurezza e valorizzazione delle aree naturalistiche”.

La centrale di Piano della Rocca e l’attività idroelettrica in Toscana

La centrale di Piano della Rocca è stata sottoposta a restyling nel 2011, con una ristrutturazione che ha valorizzato sia la sua componente architettonica sia l’efficienza energetica in termini di gestione e produzione dell’impianto, che con i suoi 22 MW di potenza installata produce circa 72 milioni di Kwh annui, pari al fabbisogno di circa 30mila famiglie. Le turbine mulinano l’acqua del bacino imbrifero del torrente Turrite Cava, affluente del Serchio, e le acque provenienti dalla centrale a monte di Gallicano nel contesto di reticolo idroelettrico tanto suggestivo quanto complesso, costituite da opere idrauliche di grande ingegneria. Gli invasi gestiti da Enel Green Power sono inseriti nel cosiddetto reticolo strategico e svolgono un ruolo importante anche in situazioni di piena o di siccità, quando le decisioni sulla gestione vengono assunte nell’ambito dell’Osservatorio delle risorse idriche istituito presso l’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Settentrionale.

La maestosa ed elegante centrale, peraltro, custodisce tra le sue mura una bella ed appassionante storia avvenuta al tempo della seconda guerra mondiale, quando il capo impianto Giovacchino Dallan riuscì a salvare l’edificio dal tentativo di distruzione tedesca.

Nell’ambito idroelettrico, Enel Green Power gestisce in Toscana 13 dighe, 3 sbarramenti e 32 centrali concentrate soprattutto in due bacini idrografici: quello del Serchio, tra le province di Lucca e Pistoia, le cui acque vengono invasate principalmente nel serbatoio di Vagli, per un totale di circa 29 mmc; il bacino dell’Arno, nel territorio provinciale di Arezzo, le cui acque sono raccolte negli invasi di La Penna e Levane per un volume di circa 8,7 mmc. Gli impianti idroelettrici toscani di Enel Green Power hanno una potenza efficiente di 250 MW e producono circa 550 GWh annui, in relazione alla disponibilità della risorsa idrica.

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