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giovedì, Maggio 16, 2024

Sanac, la Regione Toscana chiederà un incontro urgente al Ministero delle imprese. Il punto sulla vertenza

Riceviamo e pubblichiamo una nota firmata da Umberto Faita (Filctem Cgil), Stefano Tenerini (Femca Cisl) e Massimo Graziani (Uiltec Uil) sugli ultimi sviluppi della vertenza Sanac.

La Regione Toscana, tramite il consigliere delegato al lavoro Valerio Fabiani, si farà carico di chiedere un incontro urgente al Ministero delle imprese e del Made in Italy sulla vertenza Sanac attraverso una richiesta ufficiale che sottoscriveremo nelle prossime ore come organizzazioni sindacali, Comune di Massa e commissari straordinari del gruppo. E’ questo il principale risultato emerso dal tavolo regionale convocato a Firenze e che si è svolto ieri mattina alla presenza del consigliere delegato Valerio Fabiani per il presidente Eugenio Giani, i segretari confederali di Cgil, Nicola Del Vecchio, Cisl, Andrea Figaia, i segretari di Filctem Cgil, Umberto Faita, Femca Cisl, Stefano Tenerini, e Uiltec Uil, Massimo Graziani quest’ultimo anche con delega a rappresentare il segretario confederale Uil Franco Borghini, il sindaco di Massa Francesco Persiani, le Rsu di Massa, Paolo Faggioni e Jimmy Menchetti, l’amministratore delegato Rosario Fazio e il commissario straordinario Corrado Carrubba.

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Una riunione che serviva a fare il punto della situazione sulla vertenza Sanac che in Toscana ha il suo principale polo produttivo nello stabilimento di Massa. Abbiamo cercato di capire soprattutto che cosa accadrà dopo il 10 gennaio, termine per la presentazione delle manifestazioni di interesse per la quinta asta di vendita del gruppo Sanac. Non nutriamo molte speranze su un esito positivo perché rispetto alle precedenti non sono cambiate le condizioni: il capitolato di gara è lo stesso dei bandi precedenti e non c’è stata alcuna ripresa degli ordini dallo stabilimento ex Ilva di Taranto, oggi Acciaierie d’Italia, né cambi di prospettiva sul mercato in grado di rendere più appetibile il gruppo.

Volevamo quindi capire che cosa sarà di Sanac dopo il 10 gennaio, in caso di ulteriore asta deserta. I commissari da un lato ci hanno dato rassicurazioni sulla tenuta economica e finanziaria del gruppo grazie al pagamento dei crediti pregressi da parte di Acciaierie d’Italia: gli stabilimenti possono reggere ancora diversi mesi, dandoci tempo di poter valutare tutte le possibilità. Dall’altra è anche vero che si tratta di equilibri precari, hanno rimarcato i commissari, perché senza una ripresa degli ordini e senza nuove quote di mercato è possibile che nel 2024 si renda necessario aumentare la Cassa integrazione a carico dei lavoratori. Su questo fronte, comunque, c’è l’impegno da parte dei commissari per il primo quadrimestre del 2024 durante il quale l’incidenza della cassa sarà pari a quella del 2023, con giornate lavorative utili alla maturazione dei ratei.

Abbiamo tre appuntamenti decisivi nel 2024. Il primo è quello della gara, che scade il 10 gennaio. A maggio c’è la deadline nel cambio dei rapporti societari fra Governo tramite Invitalia e Arcelor Mittal in Acciaierie d’Italia. Se è vero, come è stato prospettato, anche se non abbiamo riscontri né positivi né negativi in merito, che si prefigura un importante cambio di governance di Acciaierie, potrebbe essere la chiave di volta per tornare a guardare al futuro con serenità.  I commissari sono stati chiari: se rientrasse anche solo un terzo dei vecchi ordini da Taranto verso Sanac, con l’attuale battente occupazionale il gruppo potrebbe tornare pienamente operativo con una Cig a zero. D’altronde soltanto Massa ha perso 50 lavoratori in questi anni. Se arrivasse la metà degli ordini, Sanac potrebbe persino tornare ad assumere.

Ma non possiamo sognare perché il punto è che anche a questo tavolo mancava la controparte più importante, chi deve decidere il futuro dell’acciaio italiano e con esso dell’indotto, in particolare di Sanac. Abbiamo bisogno di confrontarci al più presto col Governo e ottenere risposte chiare. La Regione, pertanto, si farà portavoce della stesura di un documento che firmeranno tutte le parti presenti al tavolo oggi a Firenze per chiedere, in maniera unitaria, un incontro urgente da calendarizzare a gennaio al Mimit. Restiamo attenti e vigili: è una partita che non possiamo perdere.

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