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sabato, Ottobre 12, 2024

Tagli alla scuola, Del Dotto sollecita iniziative coinvolgendo parlamentari e dirigente dell’Ufficio Provinciale

“Noi rifacciamo le scuole, loro non concedono classi necessarie e le svuotano. Noi mettiamo in sicurezza gli ambienti di studio e lavoro, loro ci tagliano le classi e le sezioni. Noi facciamo inclusione per disabili e BES, loro ci fanno classi affollate dove la didattica diventa difficile. Noi facciamo di tutto per avere i numeri, garantendo un’offerta didattica di livello, loro ci tagliano le classi e i percorsi formativi, favorendo la migrazione delle iscrizioni e mettendo a rischio gli anni prossimi”. Così inizia un post pubblicato dal sindaco di Camaiore, Alessandro Del Dotto, sulla propria pagina Facebook nel quale stigmatizza i tagli alla scuola contenuti in un recente decreto legge.

Il sindaco cerca di coinvolgere anche parlamentari e la dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale in un’iniziativa per fermare i tagli. “Ieri mattina – scrive ancora Del Dotto -, insieme a una folta delegazione di genitori, ho proposto alla professoressa Buonriposi di scrivere insieme una lettera all’Ufficio Scolastico Regionale e al Ministero dell’Istruzione. Dopodiché spero che invece di fare poco utili interrogazioni, qualcuno dei parlamentari si svegli e faccia un DDL di modifica dell’attuale Legge, trovando l’autorevolezza per farselo calendarizzare”.

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Del Dotto conclude ricordando al Ministero dell’Istruzione e al ministro Patrizio Bianchi “due cosine: art. 3, comma 2, della Costituzione, ‘E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese’ ; art. 34 della Costituzione, ‘La scuola è aperta a tutti. L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita. I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso’; art. 117, comma 2, della Costituzione, ‘Lo Stato ha legislazione esclusiva nelle seguenti materie: […] m) determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale;) norme generali sull’istruzione’ ”.

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