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sabato, Ottobre 12, 2024

Un Pirata in cielo, Riccardo Clementi racconta le gesta epiche di Pantani nel 18° anniversario della morte

E’ uscita per San Valentino, 18° anniversario della morte di Marco Pantani, la nuova edizione di “Un Pirata in Cielo”, libro di Riccardo Clementi il cui sottotitolo è “18 volte Pantani: la sue gesta nella memoria eterna delle montagne”. Con questo originale testo edito da Urbone Publishing, casa editrice specializzata in letteratura e cultura sportiva, il giornalista e scrittore Riccardo Clementi, che si divide tra Firenze e Lido di Camaiore, ha voluto omaggiare la figura del Pirata a 18 anni dalla sua scomparsa.

Si tratta di un ampio aggiornamento del volume uscito nel 2018 con lo stesso titolo – mentre il precedente sottotitolo era “14 volte Pantani… dalle vette delle Alpi alle stelle del Firmamento” – che si compone di 4 capitoli aggiuntivi, una nuova “Praefatio” introduttiva e contenuti inediti per un totale di circa 50 pagine di scritto in più rispetto alla prima edizione. Anche la copertina presenta novità grafiche, perché alle montagne e al cielo stellato della prima edizione si aggiunge il mare da cui il Pirata di Cesenatico trae origine: nell’immagine stilizzata ed evocativa, realizzata dal graphic designer Stefano Tomassetti, si colgono le radici marine di Pantani che, in sella alla sua bici, sembra quasi uscire dall’acqua per prenderne la forza, la linfa e l’ispirazione, fino a mettere le ali ed arrampicarsi sulle montagne, in una sorta di scalata che si fa eterna nel Firmamento senza tempo e senza confini, il tutto a rappresentare il suo fulmineo passaggio terreno.

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E se il primo volume del 2018 ruotava tutto intorno al numero 14 – perché 14 erano gli anni senza Pantani, 14 è il giorno di San Valentino in cui nel 2004 il campione di Cesenatico salutò il mondo, 14 è il numero di tappa in cui Pantani ottenne il primo successo al Giro d’Italia ’94, 14 erano i capitoli del libro proprio come le vittorie centrate tra Giro e Tour prima del drammatico 5 giugno ’99 – questa nuova edizione fa del 18 l’elemento di riflessione del testo: “il 14 febbraio è il 18° anniversario della morte di Pantani – scrive Clementi – 18 anni, il tempo della maturità. Anche la memoria di Marco raggiunge la maggiore età. L’epopea del Pirata è diventata grande, ha cambiato aspetto e nella memoria collettiva si è rivelata per quello che è realmente. Questa nuova edizione vuole continuare a far vivere Pantani attraverso il racconto delle sue imprese in bicicletta, opere d’arte da consegnare ai posteri. Scriveva Aristotele che ‘la memoria è lo scriba dell’anima’. Oggi, spesso, le parole sono buttate là per creare caos. Ma in verità possiamo utilizzarle per elevare mente e cuore. In qualsiasi ambito le parole fanno la differenza perché raccontano di noi, tessono relazioni, vivono di un significato che non svanisce. Come gli scatti di Pantani. Che ormai sono eterni. Perché un Pirata non muore mai. Vive”.

Ecco perché, come spiega l’autore nel libro, il numero che lo rappresenta resta il 14 – non a caso anche la sua ultima vittoria della carriera, in solitudine a Courchevel, che rappresenta allo stesso tempo il riscatto e l’addio, fu la tappa numero 14 del Tour 2000 – ma il 18 ci dice che in ogni vicenda, anche nella più dolorosa, ad un certo punto arriva una maturità in cui occorre mettere un punto. Non per dimenticare e voltare pagina senza pensare a ciò che è stato. Ma, al contrario, per trarne una memoria saggia ed una lezione preziosa.

E così, ai 14 capitoli dedicati alle altrettante vittorie del Pirata tra Giro e Tour prima del 5 giugno 1999, quando Pantani fu sospeso dal Giro d’Italia “a tutela della sua salute” a causa dell’ematocrito nel sangue superiore al 50% – o meglio presunto tale, considerati gli antefatti che negli anni sono poi stati svelati –, Clementi ha aggiunto quattro capitoli sulla scia di altri quattro successi o risultati importanti che ci consegnano la maturità del ricordo: le due spettacolari vittorie al Tour de France 2000 sul Mont Ventoux e a Courchevel e poi, come un viaggio a ritroso nel tempo che chiude un cerchio, la medaglia di bronzo ai Mondiali in Colombia nel 1995 e il trionfo al Giro d’Italia Dilettanti under 23 del 1992. Perché, a dispetto dei molti e troppi detrattori che agli albori del nuovo millennio sostenevano che Pantani fosse stato una “meteora artificiale” degli anni ’90 insinuando dubbi sulla sua lealtà di uomo e di sportivo, il Pirata fin da ragazzo in sella alla bici ha fatto cose incredibili e in salita è sempre andato come un missile. Staccando tutto e tutti, fino ad arrivare sul traguardo solo, a volte anche con se stesso.

Ognuno dei 18 capitoli racconta uno dei 18 successi tra il ’92 e il 2000, dai primi exploit di Merano e Aprica alle magie sull’Alpe d’Huez, dalle indimenticabili imprese con cui nel 1998 realizzò la doppietta Giro – Tour al dominio incontrastato sulle strade d’Italia nel 1999, bruscamente interrotto dall’assurda “sentenza” di Madonna di Campiglio, fino ai ruggiti nel Tour de France del Giubileo. Tra un traguardo e l’altro, il libro ripercorre i fatti della vita sportiva di Pantani, dagli albori in sella alla bici ai primi incidenti che hanno falcidiato tutta la sua carriera, dagli esordi nella Carrera Tassoni al team della Mercatone Uno costruita su misura per lui fino alla squalifica avvertita come un’ingiustizia, ai tentativi di rialzarsi nello sport e nella vita e alla tragica morte.

Marco Pantani, il più forte scalatore di tutti i tempi, era capace di trasformare ogni successo in un’impresa epica, al traguardo sempre e comunque da solo: a parte la tappa più unica che rara – il perché lo si scopre nel 15° capitolo del libro – del Ventoux, quando il Pirata si presentò sul traguardo con Lance Armstrong a cui sono stati poi revocati per doping i 7 titoli al Tour de France, nelle sue vittorie non ce n’è una in cui il Pirata sia arrivato in compagnia di un altro atleta. Impressionante la sua azione incessante, il suo inconfondibile modo di procedere con le mani piantate nella parte ricurva del manubrio, uno scatto dopo l’altro, costantemente sui pedali a volare sulle salite più impervie.

Perché Pantani era un uomo in fuga, straordinario nelle doti atletiche, fragile e sensibile nella sua umanità schietta e sincera. Quello di Pantani sulla Terra è stato un passaggio unico, emozionante ed intenso come i suoi scatti, capace di lasciare un segno indelebile. Una scia su cui nessuno dei suoi avversari riusciva a rimanere e che Riccardo Clementi, a 18 anni dalla tragica scomparsa su cui ancora oggi si indaga, ha provato a riagganciare cercando di farlo rivivere nella narrazione dei capolavori realizzati in sella alla bicicletta.

Il libro, disponibile a 14 euro nelle librerie ed è acquistabile anche nei principali store online, sul sito web della casa editrice urbone.eu .

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