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venerdì, Aprile 19, 2024

Via libera alla coltivazione di 1.200 ettari in più di terreni in provincia di Lucca. In arrivo ristori per imprese e pescherecci in difficoltà

Gli agricoltori della lucchesia potranno coltivare 1.200 ettari di terreni a riposo per contribuire a rendere il nostro paese più autosufficiente dal punto di vista degli approvvigionamenti di cibo in un momento di grandi turbolenze. C’è il via libera dell’Unione Europea ad una delle misure richieste da Coldiretti per fronteggiare la crisi per la guerra in Ucraina con la messa a coltivazione di ulteriori quattro milioni di ettari nella Ue, 60 mila nella sola Toscana, per ridurre la dipendenza dalle importazioni dei principali prodotti agricoli e dei fattori produttivi, che sta mettendo in difficoltà la capacità di approvvigionamento in Italia e nell’Unione Europea.

Ma non è l’unica novità. A fare il punto è Coldiretti Lucca reduce da settimane di mobilitazioni ed incontri con il Governo per scongiurare il default delle imprese agricole e della pesca in grandissima difficoltà a causa dell’impennata senza precedenti dei costi energetici, delle materie prime e dei concimi aggravata dal conflitto in Ucraina.

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“In una situazione in cui una azienda agricola su tre è costretta a tagliare i raccolti o a razionare il cibo a mucche, asini e polli – spiega Andrea Elmi, presidente Coldiretti Lucca – le misure adottate sono importanti per invertire la rotta e non far chiudere le aziende agricole e gli allevamenti sopravvissuti. Abbiamo portato il livello della mobilitazione e del dialogo dalle piazze ai tavoli istituzionali regionali e nazionali per condurre le imprese agricole fuori dalle sabbie mobili fornendogli le basi, penso al decreto Salva Filiere, alla legge contro le pratiche sleali e all’agrisolare sui tetti di stalle e cascine, per riprogrammare un futuro più equo nella distribuzione del valore lungo la filiera e sostenibile con la produzione di energia pulita fino allo sblocco della coltivazione di quei terreni destinati a maggese in questa annata agraria”.  

In queste settimane Coldiretti ha ottenuto il decreto Salva Filiere da 1,2 miliardi per investimenti nelle filiere Made in Italy, dalla pasta alla carne, dal latte all’olio, dalla frutta alla verdura e 1,5 miliardi di finanziamenti per l’agri-solare sui tetti di stalle e cascine senza il consumo di suolo e gli attesi ristori per le imprese agricole e della pesca. “Le recenti misure varate il 18 marzo dal Consiglio dei Ministri, che Coldiretti ha fortemente richiesto, – spiega ancora Elmi – servono a garantire la sopravvivenza delle aziende con la liquidità, la riduzione dei costi energetici ma anche con aiuti diretti per le filiere più in sofferenza senza dimenticare la necessità di affrontare le difficoltà determinante dalla carenza del 40% dei fertilizzanti necessari per garantire la produttività dei terreni”.

Dall’inizio del conflitto si è verificato un balzo medio di almeno 1/3 dei costi produzione dell’agricoltura a causa degli effetti diretti ed indiretti delle quotazioni energetiche con valori record per alcuni prodotti: dal +170% dei concimi, al +80% dell’energia e al +50% dei mangimi, che stanno duramente colpendo le aziende costrette a vendere sotto i costi di produzione. Il decreto riconosce alle imprese del settore un credito d’imposta  del 20% sulla spesa per i carburanti utilizzati nel primo trimestre di questo anno. La misura è finalizzata a compensare i maggiori oneri. Il credito di imposta è cumulabile con altre agevolazioni. Le aziende beneficiarie  possono cedere il credito ad altri soggetti compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari e alle  imprese di assicurazione.

Sono stanziati inoltre 35 milioni per rafforzare il fondo per lo sviluppo e il sostegno delle imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura. Un’altra disposizione importante fortemente sostenuta dalla Coldiretti è la sostituzione dei fertilizzanti chimici con il digestato ottenuto  dalla digestione anaerobica di sostanze e materiali da soli o in miscela. Caratteristiche e modalità saranno definite con  decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, di concerto con il Ministro della transizione ecologica.​ Ed ancora lo sblocco dei pagamenti di Agea per 86 milioni di euro per aiuti agli allevatori. Via anche alla rinegoziazione dei mutui agrari e garanzia Ismea.  Il provvedimento varato dal Governo prevede che le esposizioni in essere concesse dalle banche e dagli altri soggetti autorizzati all’esercizio del credito, potranno essere rinegoziate e ristrutturate per un periodo di rimborso fino a 25 anni. Le operazioni di rinegoziazione e ristrutturazione potranno essere assistite dalla garanzia gratuita fornita dall’Ismea. ​ 

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