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giovedì, Aprile 25, 2024

Con Fabrizio Diolaiuti alla scoperta delle tradizioni enogastronomiche e dei paradossi dell’emergenza rifiuti

Prosegue con successo la rassegna dell’Aperitivo Mediceo, ideata e condotta da Fabrizio Diolaiuti, divenuta nel tempo un appuntamento tradizionale dell’estate versiliese e che richiama un folto pubblico ad ogni appuntamento nel giardino di Palazzo Mediceo a Seravezza. La formula è ormai consolidata: produttori ed esperti illustrano le caratteristiche di uno o più alimenti tipici che poi vengono assaggiati in una degustazione gratuita, grazie alla collaborazione di chef o artigiani affermati; il tutto con le incursioni musicali di Dino Mancino. Un’ora che passa velocemente, con leggerezza, fra golosità, musica e ironia, ma anche approfondimenti e riflessioni.

Ad esempio martedì scorso i riflettori sono stati accesi sui cereali versiliesi, in particolare il mitico granturco Trentolino che viene coltivato soprattutto nella piana dei territori di Pietrasanta e Seravezza. La derivazione del nome lascia intendere che si tratta di una varietà precoce, adatta anche alla semina tardiva, i cui semi venivano tramandati di generazione in generazione. Nonostante ciò, ha rischiato l’estinzione dopo all’introduzione, nei primi anni ’60 del secolo scorso, delle cultivar ibride. Lo hanno salvato i “contadini custodi”, le ricerche condotte dall’Università di Pisa e l’azione dei titolari del Mulino Angeli che hanno incentivato la coltivazione di antiche varietà di cereali. La storia, il salvataggio e le peculiarità del Trentolino  sono state raccontate da Luciana Angelini, docente di Agronomia e Coltivazioni Erbacee all’Università di Pisa, e da Alberto Angeli del Molino Angeli, azienda attiva dal 1951 a Crociale di Pietrasanta. Invece Mario Badiali, maestro della scuola del Frasso, ha illustrato il progetto “Il Trentolino e il Rwanda”, grazie al quale non solo i più piccoli hanno sperimentato e appreso le tecniche di coltivazione del mais versiliese, ma anche, con la vendita della farina gialla da polenta, è stato possibile finanziare con l’associazione Amatafrica la realizzazione di due scuole, una elementare e una di musica.  Spazio poi all’illustrazione – curata da Alvaro Pardini – dell’attività di tutela dei prodotti tipici locali da parte del distretto del cibo della Versilia, nonché alla produzione di formaggi artigianali dell’Azienda agricola La Piccola Fattoria di Pietrasanta, guidata da Flavio Viacava. Infine degustazione di prodotti da forno, anche a base di Trentolino, con Daniel Lunardi del Panificio Lievitamente di Viareggio.

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Martedì prossimo 23 agosto, alle 18.30, è in programma ultimo appuntamento dell’edizione 2022 della rassegna di Fabrizio Diolaiuti: si parlerà dei testaroli della Lunigiana, sempre con il racconto degli esperti e la degustazione gratuita appunto di testaroli, olio e parmigiano.

Insomma, un appuntamento dedicato ai piaceri del gusto. Ma non solo. L’Aperitivo Mediceo offre infatti l’opportunità per approfondire le problematiche della salute, del consumo consapevole, della salvaguardia dei prodotti tradizionali e dell’ambiente. Non a caso Fabrizio Diolaiuti durante gli incontri a Seravezza pone anche l’accento sulle problematiche della perenne emergenza rifiuti in Italia che ha approfondito nel suo ultimo saggio “Il libro spazzatura. Lettera aperta ai politici sui rifiuti” (FuoriOnda edizioni), il cui sottotitolo è una formuletta magica che suona divertente, ovvero “Spariturum Malekebubu”, invece il tema è serio.

“Questo libro è una lettera a aperta ai politici perché gestiscano meglio i rifiuti – spiega l’autore sul sito Zero Spreco – . Va bene la raccolta differenziata, ma noi abbiamo seguito dove va la carta, il vetro e l’organico da Lampedusa fino a Trieste, ne è venuto fuori un documento, un caos incredibile in cui vivono i nostri rifiuti e noi con loro”. Diolaiuti nella sua inchiesta è partito da una domanda: che fine fanno i sacchetti della spazzatura una volta messi fuori dalla porta? Se nel libro precedente “Intervista a cibo, spreco, rifiuti” chiamava in causa la responsabilità individuale per le conseguenze che i comportamenti di ciascuno hanno sulla salute del pianeta, questa volta chiama in causa le responsabilità dei politici, le loro scelte troppo spesso miopi e demagogiche. O meglio, le loro non scelte riguardo l’annosa questione dello smaltimento dei rifiuti. Carenza cronica di impianti, mancanza di pianificazione, situazioni paradossali, il libro documenta, con numeri scioccanti, il caos di un problema che viene affrontato attraverso “i viaggi turistici dei rifiuti”.

Un esempio di eccellenza che Diolaiuti ha citato anche durante l’ultimo incontro dell’Aperitivo Mediceo, è quello della centrale Zero Spreco di Arezzo gestita da Aisa Impianti che utilizza il processo di termovalorizzazione a sostegno delle raccolte differenziate, e unicamente per processare gli scarti. L’impianto serve 300mila persone e inquina come otto automobili, senza contare che si pone al centro dell’economia circolare.  Come spiega il presidente di Aisa Impianti Zero Spreco, Giacomo Cherici, che è anche autore della prefazione del libro di Dioaiuti, “Questo determina che la cittadinanza abbia compreso bene che non si trattava di un inceneritore ed è uscita dalla sindrome Nimby (la forma di protesta che prende il nome dall’acronimo dell’inglese Not In My Backyard, non nel mio cortile, ndr.), accettando questa struttura che oggi viene vissuta come una scatola di vetro”.

Una centrale di trattamento biologico dei rifiuti come questa potrebbe essere una soluzione da estendere, eppure gli impianti di trattamento dei rifiuti continuano ad essere un argomento tabù. Si preferisce l’import-export dei rifiuti tra le regioni della Penisola, oppure verso altri Paesi: quelli del Nord Europa li bruciano producendo energia e quindi ne beneficiano due volte perché vengono pure pagati per farlo; invece altri diventano una discarica del mondo sviluppato oppure se ne sbarazzano gettandoli in mare, tanto che nel Pacifico si è formata un’enorme isola galleggiante di plastiche. Insomma, un meccanismo che favorisce inquinamento, affari malavitosi, costi elevati, anziché promuovere processi che trasformino i rifiuti in risorse preziose per l’ambiente e per l’economia delle città. Il libro si può acquistare in libreria, sulle piattaforme online o agli incontri dell’Aperitivo Mediceo.

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