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venerdì, Maggio 17, 2024

“Come mitigare l’impatto del trauma sulla salute fisica e mentale”: al Versilia la nota psicologa Elisa Faretta

Nella giornata di lunedì 23 ottobre, nell’auditorium dell’ospedale Versilia, ha partecipato a un evento aziendale Elisa Faretta, massima esperta a livello nazionale in ambito psicotraumatologico e psicosomatico. Si tratta infatti di una nota formatrice e supervisora EMDR (approccio terapeutico utilizzato per il trattamento del trauma e di problematiche legate allo stress, soprattutto a quello traumatico.)

“Siamo state molto soddisfatte – evidenzia la responsabile della struttura di Psicologia della continuità ospedale territorio Patrizia Fistesmaire – di aver messo a disposizione di colleghi e colleghe della nostra Azienda, grazie in particolare al dipartimento della Sanità territoriale, questa importante opportunità formativa.  La dottoressa Elisa Faretta è infatti una tra le professioniste più valide a livello nazionale in questo ambito e vanta numerose pubblicazioni e studi sul trauma. L’evento aveva la finalità di condividere un metodo innovativo, come l’EMDR, tra i più efficaci ed efficienti per mitigare l’impatto del trauma sulla salute fisica e mentale, alla luce delle cause e delle conseguenze che ci possono essere nell’ambito ospedaliero. Con la persona che ha una malattia organica è importante esplorare il trauma soggettivo, inteso prima di tutto come un’esperienza che si riverbera sul corpo, oltre che sul cervello e sulla mente. La dottoressa Faretta si occupa di formare psicologhe e psicologi di molte Aziende sanitarie pubbliche nel territorio nazionale”.

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“L’EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing) – continua Patrizia Fistesmaire – è un metodo Evidence Based, raccomandato dalla World Health Organization come trattamento elettivo del trauma. Mira a ridurre il disagio soggettivo e rafforzare le cognizioni adattive correlate all’evento traumatico e consente di effettuare interventi efficaci ed efficienti, in molti ambiti, in minor tempo e col massimo risultato. Si tratta di azioni che, pur essendo applicabili a molte condizioni di sofferenza, sono flessibili e personalizzate, ridotte in termini temporali, e integrabili con qualsiasi altro tipo di trattamento clinico. Il maggior utilizzo è nell’ambito della malattia organica, ovvero l’ambito di pertinenza proprio della nostra struttura di Psicologia della continuità ospedale territorio”.

“Oggi sono ormai numerose le esperienze di interventi mirati e strutturati per la gestione della malattia organica e del trauma, anche all’interno nei servizi sanitari pubblici. Avere una malattia organica è un fattore di rischio importante e quindi lo psicologo, a fianco degli altri operatori, concorre a sviluppare le strategie protettive e le risorse interne necessarie a fronteggiare il percorso di cura, in ogni sua fase. Dal ricovero, al momento di rientro a casa, in ogni ambito, comprese le malattie croniche e degenerative – aggiunge la dottoressa Fistesmaire – possiamo cambiare la predisposizione o l’atteggiamento emotivo della persona a fronteggiare ogni specifica situazione”.

“Il trauma complesso – sono parole della dottoressa Faretta – rappresenta una sfida dei nostri tempi e costituisce un importante fattore presente a livello trasversale in diversi disturbi psicopatologici e situazioni riscontrabili in particolare in ambito ospedaliero e nei contesti di cura dove si ha a che fare con l’impatto della malattia organica o del lutto. Affrontare una malattia, è un evento potenzialmente pericoloso per la vita, fisicamente è emotivamente impegnativo. I pazienti devono affrontare molti possibili fattori di stress durante il decorso della malattia: l’accettazione della diagnosi, l’impatto della prognosi sfavorevole, il deterioramento fisico, un abbassamento generale della qualità della vita. Come afferma l’OMS il trauma è il risultato mentale di un evento o di una serie di eventi improvvisi ed esterni, in grado di rendere l’individuo temporaneamente inerme e di disgregare le sue strategie di difesa e adattamento”.

“Alla giornata formativa – sottolinea ancora Patrizia Fistesmaire – erano presenti le psicologhe e gli psicologi che lavorano nell’ambito della malattia organica, all’interno dei presidi ospedalieri e territoriali. Inoltre sono state invitate anche le referenti psicologhe del PDTA sulla prevenzione del rischio psicosociale in gravidanza e puerperio, che si occupano del lutto perinatale, a partire dall’ambito consultoriale con proiezione nei reparti di ginecologia e ostetricia.

Nell’Azienda USL Toscana nord ovest, all’interno delle attività della Psicologia della sanità territoriale, l’EMDR viene già utilizzato e integrato alla consultazione psicologica e alla psicoterapia. In alcuni ambiti di gestione della malattia organica –  in particolare quello ematologico, oncologico, ma anche con le malattie croniche – ci sono infatti psicologhe formate e con esperienza specifica. Il metodo EMDR si integra con qualsiasi tipo di azione, ha più caratteristiche, ma, soprattutto, tra i tanti, può rappresentare un intervento precoce e preventivo che riduce lo sviluppo di psicopatologie successive all’esperienza di trauma. Ovviamente, si tratta di un metodo che solo gli psicoterapeuti possono utilizzare e che si affianca a tutti gli altri. È dunque il professionista a scegliere il metodo più appropriato, rispetto alla sua formazione specifica, al contesto e alle caratteristiche del paziente”.

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