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Dipendenza da internet: una giornata di studio sulla nuova psicopatologia emersa negli ultimi anni

Oltre 50 operatori socio-sanitari di vari servizi dell’Azienda USL Toscana nord ovest – SerD, Promozione ed educazione alla salute, Salute mentale e Salute mentale infanzia e adolescenza – e del privato sociale accreditato CEART, hanno partecipato venerdì 19 maggio 2023 nell’auditorium dell’ospedale “Versilia” a una giornata di studio sulla dipendenza da internet, nuova psicopatologia emersa negli ultimi anni.

Il corso, dal titolo “Reti senza fili. Salute ed Internet Addiction Disorder”, inserito nel piano aziendale di formazione (PAF) 2023, è stato aperto dal responsabile scientifico dell’evento, Guido Intaschi, direttore del SerD della Versilia, il quale ha sottolineato come in particolare gli smartphone negli ultimi anni siano diventati per tutti noi “protesi” inseparabili: sono posseduti attualmente dal 132,6% della popolazione italiana, tanto da essere stati definiti “ago ipodermico della modernità”.

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“L’uso crescente di questi dispositivi tecnologici – ha ricordato Intaschi – può causare condotte disadattive o compulsive, al punto che nella più recente edizione del Manuale Diagnostico Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5)  è stato introdotto l’ Internet Addiction Disorder (IAD), senza tuttavia al momento raggiungere un accordo fra i vari ricercatori a livello internazionale sulla natura di questo disturbo e sulla sua collocazione nel capitolo delle Addiction.  In particolare, non è stata ancora decisa l’introduzione dell’IAD nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) in Italia”. 

La dipendenza da internet (IAD) o meglio l’uso problematico di internet (PUI) è oggetto di un’attenzione crescente da parte degli esperti: riguarda un “super investimento” delle attività online, che occupa gran parte del tempo della giornata, accompagnandosi a incapacità di controllo, alterazioni dell’umore, progressivo abbandono dei compiti e degli interessi precedenti e, talvolta, a fenomeni di ritiro dalla vita sociale. Internet può essere anche il veicolo attraverso il quale si sviluppano altre forme di dipendenza, come quella da relazioni virtuali, da ricerca ossessiva di informazioni sul web, dal commercio on line, dal sesso virtuale e dal gaming (videogiochi o giochi digitali). Oltre a suggerire l’importanza di un precoce intervento educativo dello strumento digitale, i clinici rivolgono il loro interesse a comprendere le difficoltà personali e relazionali che si celano dietro a queste manifestazioni, in modo tale da aumentare la consapevolezza del soggetto e a favorire soluzioni più adattive e creative.

Prendendo atto del rischio dell’uso problematico delle nuove tecnologie e del web il SerD della Zona Versilia ha partecipato negli anni dal 2019 al 2022 come partner (referente per la Regione Toscana) al progetto nazionale CCM dal nome “Rete senza fili” (per approfondimenti è possibile consultare il sito https://retesenzafili.it). Si tratta di un’iniziativa innovativa, promossa dal Ministero della Salute, che ha coinvolto altre regioni italiane (Piemonte capofila oltre a Veneto, Marche e Sicilia) e l’Istituto Superiore di Sanità di Roma. L’obiettivo era quello di prevenire l’insorgere della dipendenza da internet attraverso azioni di riduzione del rischio di sviluppare uno scorretto ed eccessivo uso di strumenti tecnologici, migliorando la capacità e le competenze (life skills) dei ragazzi e favorendo l’accesso dei soggetti a rischio ai servizi sociosanitari”.

Dal 2019 si è sviluppata una fattiva collaborazione con il mondo della scuola di operatori dei SerD dell’Azienda USL Toscana nord ovest insieme a quelli di altri servizi aziendali – Promozione ed educazione alla salute, Neuropsichiatria infantile e Consultori – di varie Zone coinvolte nella realizzazione delle azioni del progetto CCM “Rete senza fili”, che si è concluso nel marzo 2022 ma continua tuttora come promozione dell’educazione civica digitale. 

Il digitale è infatti ormai parte integrante della nostra quotidianità, vivendo oggi tutti noi in un mondo in cui è caduta la barriera tra reale e virtuale, non essendoci più differenza fra online e offline,  e appare sempre più necessario accompagnare i giovani a sviluppare senso critico e responsabilità nell’abitare il digitale guidando con prudenza nel web e riducendo con l’educazione digitale i tanti rischi del mondo web (ritiro sociale, bufale, cyberbullismo…).

Nel corso dell’evento formativo in Versilia, Adele Minutillo dell’Istituto Superiore di Sanità, di Roma, si è occupata di un’approfondita disamina di varie indagini epidemiologiche (ESPAD, HBSC, generazione Z) e delle innumerevoli ricerche scientifiche a livello internazionale sul complesso fenomeno IAD/PUI illustrando infine la mappatura delle risorse territoriali in Italia, effettuata a cura dell’ISS.

Nella seconda parte della mattinata il media educator Giuseppe Masengo ha parlato dei motivi dell’espansione inarrestabile dell’industria dei videogiochi, mentre l’educatore professionale SerD dell’ASL di Alba-Bra, in Piemonte, Valentino Merlo ha delineato interventi utili per la prevenzione di alcuni aspetti problematici del digitale (identità, privacy, isolamento).

Nel pomeriggio i partecipanti al corso sono stati attivamente coinvolti dai docenti piemontesi Giuseppe Masengo e Valentino Merlo in interessanti laboratori di esplorazione di varie piattaforme digitali (tiktok, instagram, twitch), per scoprire persone (influencer & creator), contesti e consumi culturali che contribuiscono alla costruzione di idee, stili di vita e comportamenti contemporanei.

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