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sabato, Ottobre 5, 2024

Poletti: “Ma è davvero valsa la pena della crisi politica a Viareggio? Il Pd deve cambiare rotta”

“Ai dirigenti del Pd chiedo: ma ne è valsa la pena?”. Così interviene Luca Poletti, candidato sindaco e capogruppo del Partito Democratico nella passata amministrazione, sulla crisi politica a Viareggio. “Potrei semplicemente dire che il tutto era prevedibile e già scritto ma sarebbe troppo semplice e riduttivo – esordisce – . Potrei togliermi qualche “pietra” dalla scarpa e sarebbe una gran bella soddisfazione visto che le scelte del Pd mi hanno portato a lasciare il partito di cui sono stato socio fondatore. Ma invece sento essere importante andare alla sostanza politica. Devo dire, però, che trovo debole la tesi che emerge dalle interviste dei dirigenti del Pd locale che tendono ad addebitare le responsabilità della crisi politica e amministrativa, al “caratteraccio” del sindaco di Viareggio. Come trovo troppo poco limitarsi ad una generica solidarietà alla ex vice sindaca Federica Maineri”

“Dobbiamo inevitabilmente fare un passo indietro – prosegue – . Il commissariamento del Pd Viareggio da parte del Pd regionale è evidente che fu fatto per portare il partito a sostenere la rielezione di Giorgio Del Ghingaro e per raggiungere tre obiettivi: portate voti a Giani candidato alla presidenza della Regione, far crescere il Pd a Viareggio in termini elettorali, togliere di mezzo una classe dirigente (che a loro dire) non era riuscita a dialogare con il sindaco nei 5 anni di opposizione. Questo accordo fu fatto solo in chiave elettorale senza un minimo di confronto e intesa sui programmi. Così il Pd cancellò in un solo colpo tutto quello che era stato fatto negli anni precedenti, sposando in modo acritico le tesi della maggioranza uscente, cosa che mi indusse a dare prima le dimissioni da capogruppo e poi dallo stesso partito”

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Poletti analizza poi i punti: “Alle elezioni regionali a Viareggio prevale la Ceccardi candidata della Lega. Non ricordo nessuna presa di posizione della coalizione del sindaco a sostegno di Giani. Cosa piuttosto prevedibile visto che nella coalizione erano, e sono presenti, storici esponenti di centro destra. Così Del Ghingaro si guardò bene da fare proclami a favore di Giani vista la trasversalità della coalizione”. Quanto alla crescita del partito del Pd viareggino, “in termini elettorali comunali il Pd è sceso sotto il 10%, cosa che oltretutto non gli ha consentito di essere decisivo nella maggioranza”. Infine il dialogo con Del Ghingaro: “Lui, chiaramente, aveva salutato la nuova classe dirigente del “nuovo Pd” come migliore di quella di prima. Ma visto il risultato finale non mi pare che i nuovi abbiano raggiunto un grande dialogo”. 

“Quindi la domanda sorge spontanea  – sottolinea Poletti – : cari dirigenti del Pd ne è valsa la pena? Potete fare un bilancio politico e una vera analisi su quanto avvento e magari un po’ di autocritica? Il dato vero è che già nei 5 anni precedenti la politica di Del Ghingaro è stata di rottura con i Comuni versiliesi, di rottura con il Parco e con tutti gli Enti che non accettavano le sue proposte di nomina.  Dopo le feste per la vittoria i nodi politici sono venuti tutti al pettine e di fatto erano gli stessi che, consentitemi, ci hanno impedito accordi nei 5 anni precedenti”.

“Al mio ex partito – conclude – consiglio di cambiare rotta e di chiudere la stagione dell’anomalia viareggina e contribuire a costruire una realtà politica progressista in linea con quella nazionale e con quanto accaduto per esempio, di recente, a Massarosa. Basta questa politica di allearsi con tutti pur di mettere una bandierina da dover poi ammainare precipitosamente e mestamente dopo pochi mesi e, nello specifico, forse anche con l’effetto di ritrovarsi un Del Ghingaro avversario a Lucca. Sarebbe una bella beffa per non dire peggio”.

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