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giovedì, Maggio 2, 2024

“Storie toscane di coraggio, d’amore e morte”, un connubio riuscito fra la scrittura di Tobino e l’arte di Possenti

“Qualcuno ha affermato, legittimamente, che il Tobino più brillante è quello degli scritti brevi, nei quali si esprime in misura eccellente lo stile brioso, incisivo e affascinante”. Così la nota dell’editore a “Storie toscane di coraggio, d’amore e di morte” – Edizioni Del Cerro – che furono pubblicate nel 1980 a corredo di una cartella (limitata a 120 esemplari) contenente tre litografie originali ed a colori di Antonio Possenti. In effetti qui ci troviamo di fronte non a tre scritti brevi, ma addirittura brevissimi che nella loro struttura sintetica appaiono ancor più penetranti, incisivi e affascinanti. Sia chiaro che non aggiungano – né tanto né poco – a quanto già sappiamo del medico-scrittore, ma ci rendono partecipi di quanto, al di fuori del mondo relativo alla sua professione psichiatrica, fosse legato con doppio nodo ad alcuni aspetti minori, ma non per questo secondari, di una Toscana al di fuori e al di sopra del tempo.

La litografia di Possenti a corredo di “Kinzika, la fanciulla che salvò Pisa”

“Kinzika, la fanciulla che salvò Pisa” è una storia di coraggio, “Il diavolo a Villa Mansi” è una storia d’amore distorto poi ampliata nel romanzo “La bella degli specchi”, mentre “Isabella e Eleonora, le più belle di Firenze, strozzate dai loro mariti” è infine una storia di morte. Ambientate in epoche diverse, la prima a Pisa, la seconda a Lucca e la terza a Firenze, hanno come protagoniste altrettante figure femminili che appartengono o alla storia o alla leggenda e che la fantasia di Mario Tobino ha estrapolato dalle litografie di Antonio Possenti per renderle vive nella loro essenza e tragiche nei contorni in cui si muovono. Quindi un connubio perfettamente riuscito fra arte figurativa e arte narrativa, che in questo prezioso volumetto forniscono a distanza di anni quanto la letteratura italiana deve ad uno scrittore che dell’amore verso la natia Viareggio, dell’avere elevato Lucca a città d’elezione e delle drammatiche vicende che si svolgevano all’interno del suo “manicomio” di Maggiano, ha tratto lo spunto per diventare uno dei cardini fondamentali della narrativa italiana del secolo ventesimo. 

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La litografia ispirata a “Il diavolo a Villa Mansi”

E’ difficile riuscire a trovare ancora in libreria copie di “Storie toscane di coraggio, d’amore e di morte” – noi le abbiamo scoperte in un angolo nascosto di una libreria – ma crediamo opportuno riproporle all’attenzione dei lettori ed in particolare degli estimatori di Mario Tobino perché in queste ‘storie’ c’è, sinteticamente, la complessa personalità del suo autore.

Mario Pellegrini

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