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venerdì, Aprile 26, 2024

Dal catering per gli Agnelli all’Hotel Caesar: il sogno di Gianfranco Giugni diventato vanto del turismo versiliese

Erano gli anni Sessanta quando Gianfranco Giugni acquistò un’area sabbiosa al Secco  per costruirci un albergo, nonostante le perplessità dei familiari che si erano trasferiti a Lido di Camaiore da Firenze nel 1928, aprendo una gastronomia d’eccellenza e inventando il catering per ospiti vip come gli Agnelli e i Moratti. Nacque così l’Hotel Caesar, una delle eccellenze del turismo versiliese, che la famiglia Giugni ha costantemente arricchito nel corso degli anni e vuole ulteriormente migliorare. La storia di questa esperienza imprenditoriale giunta alla terza generazione viene raccontata nell’articolo intitolato “Gianfranco Giugni: una storia personale che ha creato il successo di un’impresa familiare”, che sarà pubblicato nel prossimo numero di “Leasing Time Magazine”, il mensile di economia, finanza e cultura diretto da Gianfranco Antognoli. L’articolo – che riceviamo e pubblichiamo in anteprima – è stato scritto da Franca Giugni, figlia di Gianfranco.

Nostro padre aveva un desiderio: scrivere un libro che ripercorresse la sua vita; non per vanto credo, bensì per materializzare un percorso personale e professionale che legittimasse il tempo trascorso. Nell’estate del 2019, prima della sua fine terrena, fascicolava con una scrittura improponibile ad ogni lettura, fogli con date, ricordi, nomi “innominabili” ed episodi, che custodisco come un prezioso gioiello, oggi di grandissimo aiuto.

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Dove eravamo

C’era una volta, nel 1928, una famiglia fiorentina arrivata a Lido di Camaiore per curare la bronchite del loro figlio Gianfranco. Questa famiglia, decise di far qui la loro dimora, portandovi la cultura lavorativa della ristorazione, che al momento si identificava in un ristorante a Firenze in piazza del Porcellino. Ida e Pilade Giugni con il piccolo Gianfranco, aprirono così un negozio di gastronomia di eccellenza… mai banale… inventandosi un catering primordiale per gli Agnelli, i Moratti e le famiglie dei veri signori che in estate vivevano la nostra terra. Le loro macchine dai sedili di paglia, caricavano pranzi e cene prelibati, mentre Lorenzo Viani sbozzettava sulla carta gialla, tori e scarni marinai, mangiando la focaccia calda profumata del forno Giugni, sotto un tetto di prosciutti di Langhirano. Ed era così tutti i giorni, senza sosta, senza festa, sempre con il sorriso e la battuta fiorentina pronta.

Gianfranco, nostro Padre, ha respirato quell’aria fatta di lavoro, sacrificio e famiglia e questa ci ha trasmesso, con l’aiuto di nostra madre Wilma, che se poco da lui gratificata in vita, ha glorificato come pochi nel suo testamento che ricordo essere di “poche righe di cose materiali” ed il resto di profonde raccomandazioni morali. Gianfranco ha sempre avuto un senso innato dell’imprenditoria, quella giusta, corretta, che garantiva crescita e dava lavoro tutto l’anno alle famiglie. Aveva visioni intuitive e su quelle intuizioni, nei primi anni Sessanta, decise di orientare la sua ottica verso il settore turistico, acquistando il suo primo pezzetto di terreno o meglio di sabbia, per costruire un albergo nella zona del Secco.

«Abbiamo lavorato tutta la vita per comprare della sabbia», le parole preoccupate della nonna Ida che non immaginavano l’espansione della nostra attuale zona residenziale.

E qui ancora, con lavoro, fatica, attenzione e coinvolgimento della famiglia, ha realizzato pian piano, mattone su mattone, ciò che oggi possiamo godere come figli.

Un Uomo illuminato direi, mai fermato dal rischio che comunque ponderava e calibrava e che accoglieva le traversie come momenti inevitabili della vita. Alla morte del padre Pilade, ha conosciuto difficoltà che gli hanno però regalato l’aiuto di Amici veri. E lui che era un Uomo serio, autorevole, con una sola parola e come è stato definito “pioniere dell’industria turistica in Versilia”, le ha superate. Tutte. Una ad una. Sempre a testa alta e con l’orgoglio di chi si è “fatto da solo”.

Un’immagine d’epoca dell’Hotel Caesar

Dove siamo

Nel corso degli anni, ha costruito un meraviglioso e dinamico contenitore turistico, completo, ampliato negli anni con criterio e che, grazie alla bravura dei miei fratelli Cesare e Riccardo, si è riempito di opportunità lavorative al passo con i tempi. Albergatori nati, nel senso che fanno dell’accoglienza il loro mestiere, incarnano e permettono a questa realtà di crescere sempre in risposta ai desideri della clientela.

Il primo blocco alberghiero, tradizionale con camere e suites, la grande piscina marina, il ristoro open, i due corpi nuovi con formula Residence e Centro Benessere, sono la realtà progettata da Gianfranco, ma resa competitiva e reale dai figli che hanno portato in essa anche le loro passioni come a farlo diventare un riferimento di alloggio e preparazione per le più importanti squadre ciclistiche mondiali in ogni periodo dell’anno. O come il Centro Benessere che dal 2007 offre ad agli Ospiti alloggiati e non solo, protocolli innovativi di relax tutto l’anno con personale qualificato, e da anni centro di tirocinio scolastico di orientamento regionale.

A volte anche per “fratelli che lavorano insieme” può non essere facile condividere il quotidiano spesso esasperato dalle esigenze lavorative: ma il confronto regala enormi potenziali che oramai abbiamo imparato ad affinare regalandoci importanti occasioni di relazione. Come figlia e sorella, mi sento insieme alla mamma una deriva di una bellissima barca: le donne Giugni sono al bisogno stabilizzanti e mai invasive. Ed in questo traggono la loro forza.

L’eredità di principi, lavoro, sacrificio e famiglia avanti a tutto, ha dato i suoi frutti: tre gioielli di nipoti preziosi, Francesco, Federico e Lorenzo Giugni.

L’Hotel Caesar oggi

Dove vogliamo andare

«Nessun vento è favorevole per chi non sa dove andare, ma per noi che sappiamo anche la brezza sarà preziosa». Questa citazione rappresenta il nostro divenire in un momento di difficoltà, incertezze e turbamenti, che potrebbero fermare ogni desiderio. Il razionale, è di un futuro incerto, ma abbiamo la sicurezza della famiglia, di figli e nipoti che sebbene impegnati in realtà lavorative diverse, alcuni ancora piccoli, altri già impegnati nella nostra struttura, possono garantire il proseguimento di un cammino tracciato.

Un sogno nel cassetto? Certo che esiste e neppure piccolino: ma come ogni cosa progettata da Gianfranco, può trasformarsi in realtà se coltivato, ponderato, portato in grembo come un bambino e partorito al momento giusto. Questo ci ha lasciato come insegnamento: mai smettere di sognare e nel sogno, sempre coltivare il nostro presente senza trascurarlo. Prestare attenzione a ciò che l’Ospite chiede e di più a ciò che non ha il coraggio di chiedere. Apportare innovazioni, professionalità, mai abbassare la qualità, essere competitivi, senza mai perdere il contatto emotivo con gli Ospiti. Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni? La nostra famiglia condivide, perché viviamo un lavoro che è un sogno, in una terra che è un sogno meraviglioso essa stessa e questo è il nostro futuro. E noi ci crediamo, nei passi tracciati da Gianfranco, con l’unione dei figli e la forza dei nipoti.

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