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venerdì, Aprile 19, 2024

Erosione, sperimentate tecnologie d’avanguardia per monitorare la costa di Forte e del Cinquale

Monitoraggio dell’erosione sulla costa versiliese: il Team Coste toscano e l’Università del Delaware, con il supporto logistico del professor Mauro Rosi, sperimentano nelle acque del nostro mare tecnologie d’avanguardia mai usate finora capaci di eseguire rilievi con precisione centimetrica in acque molto basse.

Il Team Coste toscano (costituito dalle tre Università Pisa-Firenze Siena) e l’Università del Delaware nel quadro di una collaborazione scientifica attiva da anni tra i due dipartimenti, hanno lavorato insieme, negli ultimi giorni di settembre, per testare nuove tecnologie per il monitoraggio della nostra costa, specificatamente in alcuni tratti del fondale antistante Forte dei Marmi e Cinquale. Ai rilievi hanno partecipato Arthur Trembanis, Grant Otto e Mark Lundine per UDEL e Duccio Bertoni e Giovanni Sarti per il Dipartimento Scienza della Terra dell’Università di Pisa.

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“La novità della tecnologia impiegata – spiega il professor Mauro Rosi già docente presso il DST e grande conoscitore della realtà locale, che ha supportato logisticamente la spedizione – consiste nella sua capacità di mappare con precisione centimetrica fondali con profondità da decine di metri fino e fino a circa un metro. La capacità di eseguire rilievi in acqua molto bassa, impossibile fino a un anno fa, permetterà in futuro di pianificare e monitorare, con grandissima precisione, le eventuali azioni di ripascimento dei nostri arenili. Le dinamiche erosive interessano da un lato l’ampiezza degli arenili ma in modo significativo riguardano anche l’approfondimento dei fondali antistanti. Per effettuare un monitoraggio completo di quello che sta accadendo, entrambi i comparti devono essere essere messi sotto controllo. La tecnica testata in questa fase, ad elevato contenuto tecnologico e molto versatile per operare in acque basse, si è dimostrata dunque straordinariamente efficace.”

Lo stesso Rosi, ha permesso di individuare un’imbarcazione adatta all’esecuzione dei rilievi. Il natante è stato messo gentilmente a disposizione da Leonardo Landi, gestore di EOS Marine e dell’approdo turistico di Cinquale.

Nel corso dei giorni di lavoro il gruppo di ricerca ha coperto un’area ampia più di 130 ettari in acque poco profonde comprese tra -2 e -8 metri, i cui risultati preliminari hanno fornito un dettaglio molto elevato delle morfologie del fondale: sono infatti stati individuati sistemi di barre sottomarine trasversali di dimensioni metriche, la cui evoluzione morfologica, funzione delle condizioni meteomarine, dovrà essere attentamente monitorata. Le barre giocano infatti un ruolo fondamentale nella trasformazione dell’energia delle onde da largo a riva, con implicazioni significative per le tendenze erosive del settore di costa analizzato. L’alta capacità di risoluzione dello strumento è stata inoltre testata per ricostruire forma e orientazione di un relitto di un peschereccio affondato alcuni anni fa nell’area. L’elaborazione dei dati ha permesso di apprezzare le potenzialità di questa tecnologia: è stata infatti identificata la presenza di reti da pesca rimaste impigliate nel relitto, che possono provocare pericoli enormi per eventuali operatori subacquei che si avventurassero nell’area.

“Ringrazio Mauro Rosi e il Team Coste toscano – sottolinea il sindaco Bruno Murzi – che hanno permesso di utilizzare questa eccezionale tecnologia proprio nella nostra costa. Ancora una volta la rete costruita negli anni grazie all’impegno, alle capacità e alla credibilità scientifica internazionale del professor Rosi ci permette di poter beneficiare delle più alte menti e strumentazioni in circolazione. E presto metteremo tutto questo a sistema costituendo un osservatorio permanente all’interno del comune di Forte dei Marmi sul fenomeno dell’erosione guidato proprio da Mauro Rosi”.

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