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venerdì, Aprile 26, 2024

Soccorso Alpino, un altro intervento durato l’intera notte per salvare due escursionisti sul Monte Contrario

Un altro intervento durato tutta la notte per i tecnici del Soccorso Alpino e speleologico toscano. La Stazione di Massa è intervenuta infatti martedì sera sul Monte Contrario per soccorrere due escursionisti bloccati nella parte alta della via ferrata. Non potendo contare sull’intervento dell’elisoccorso regionale, i tecnici si sono diretti sul posto da terra. Il Sast ricorda che la via ferrata del Monte Contrario, tecnicamente la più impegnativa delle Alpi Apuane, risulta ad oggi chiusa come da segnaletica sita in località Biforco. Già a gennaio la stazione di Massa era intervenuta in notturna su questa via, per trarre in salvo due giovani escursionisti. Anche venerdì scorso un intervento delle stazioni di Lucca e Querceta aveva impiegato l’intera notte per soccorrere due escursionisti nel comprensorio delle “Marmitte dei giganti”.

La squadra dei tecnici della stazione di Massa è rientrata verso le 6 di stamani dopo aver operato tutta la notte sul monte Contrario. L’allarme era scattato ieri sera per una coppia di escursionisti residenti a Vipiteno impossibilitati a proseguire la discesa dopo aver intrapreso un itinerario molto impegnativo e faticoso che prevedeva la salita della via ferrata al monte Contrario con ritorno tramite l’infida traccia di sentiero denominata “dei Pradacetti” che scende lungo la destra ortografica rispetto alla ferrata. Questa traccia (che non è un sentiero CAI segnato) è relativamente molto frequentata negli ultimi tempi vista l’inagibilità del Canal Fondone e della via ferrata.

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Sulla via di rientro, molto ripida e impervia, la donna (classe 1981) è stata colta dal panico e dalla stanchezza e ha proseguito la discesa in posizione accovacciata. Dopo poco è scivolata procurandosi qualche escoriazione e lievi traumi alla caviglia. Giunti sul posto, i tecnici del soccorso alpino hanno valutato la modalità di recupero. Sul posto si è diretto anche l’elicottero dell’ Aeronautica Militare che però non ha potuto effettuare il recupero in quanto la zona non era idonea. Si sarebbe reso necessario lo spostamento dell’infortunata verso la cresta per permettere il recupero con l’elicottero ma questa operazione non è stata possibile in quanto il tragitto sarebbe stato troppo impegnativo per l’escursionista che, visitata dal medico del Soccorso Alpino, accusava ancora un forte dolore al coccige che le permetteva però di camminare.

È stato quindi deciso di effettuare la discesa a valle fino al sentiero che porta alla valle degli Alberghi. A metà della discesa si è reso necessario l’imbarellamento della donna e la sua calata sulla via di lizza per arrivare fino alla cava romana. Da lì con il mezzo del soccorso alpino è stata quindi portata all’ambulanza.

Alle operazioni hanno partecipato una ventina di tecnici di Soccorso Alpino che hanno operato tutta la notte.

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