Pasta e ceci

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A essere sinceri la proposta di una soluzione della ex caserma in via Foscolo in angolo con via Mazzini, abbandonata da 17 anni, la Provincia di Lucca l’avrebbe anche avanzata, ma dall’amministrazione la risposta non è stata entusiastica nell’immediato.
Si avanza oggi l’idea di una Fondazione dove gli enti pubblici si fanno carico della ristrutturazione, Comune e Regione mentre la Provincia metterebbe l’immobile, oggi fatiscente a disposizione. Dalla proposta non si capisce quali utili potrebbe ricavarne la Provincia e poi proprio una nuova Fondazione? Che garanzia avrebbero gli enti?
Diciamocelo pure a Viareggio oggi avremmo bisogno di tutto, men che mai di una nuova fondazione con consiglio direttivo e una nuova presidenza. Abbiamo o meglio avremmo bisogno di scelte dirette e di far tornare protagonista il pubblico.
Poter avere un edificio ristrutturato in centro città sinergico con Biblioteca Comunale e GAMC offrirebbe una grande opportunità.
In poche parole la Provincia metterebbe l’immobile, mentre Comune e Regione, con le loro più ingenti entrate si farebbero carico di questa opera.
C’è un problema però: a quel tavolo devono sedere in tre e viste le recenti prese di distanze di Viareggio da Lucca e Firenze diventa praticamente impossibile.
La politica delle fanfare dovrebbe cedere il passo a quella della mediazione e degli accordi, ma come si fa? Su rete museale e Authority del porto si è consumata una rottura insanabile ed oggi Viareggio rischia di pagare un prezzo carissimo.
Non dimentichiamoci l’intervento alla Satec di Confindustria Nautica di Viareggio del primo cittadino, dove elenca un libro dei sogni lontano dalla realtà. Un Piano del Porto su cui Viareggio presumibilmente non toccherà boccia, avendo insistito per soluzioni non concordate sulla presidenza.
Poi quella stoccata finale rivolta alla Provincia sulla scuola Isyl da ricollocare nella ex caserma: “E allora me le rifaccio da solo le scuole”… riferendosi alla trattativa per l’acquisizione dell’immobile, con reinvestimento sulle scuole della Versilia.
Come d’un tratto traspare una contraddizione in essere e palesa domande irrisolte da tempo. Quindi le soluzioni vengono ricercate? Oppure si temporeggia in attesa di un miracolo?
Parliamoci chiaro, la scuola di formazione Isyl, molto probabilmente dovrà trovarsi un’altra sede perché Villa Borbone, come specificato nel lascito, deve avere una destinazione pubblica, senza considerare le parabole e i ripetitori di segnale che ci incastrano come i cavoli per merenda, in una dimora che può far da leva a un turismo culturale e sostenibile all’interno del Parco, integrato con la ciclovia tirrenica sul Viale dei Tigli.
Giusto per chiudere il ragionamento sui vari ‘vorrei ma non posso’, tra parole d’ordine ormai consunte e quadretti politici da prima repubblica con maggioranze ballerine e consiglieri che fanno il girotondo intorno ai banchi tra maggioranza e minoranza, si pone una domanda: su che base verranno prese le decisioni? Sempre che possano esser prese, sennò ci accontenteremo di una pasta e ceci riscaldata di monicelliana memoria.

Ex Caserma tra via Foscolo e Via Mazzini
Via Foscolo
Lastra in marmo su eredità Barsanti sulla facciata di Villa Borbone

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