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venerdì, Maggio 3, 2024

Piano transizione 5.0, introdotte importanti agevolazioni per le imprese. Una guida alle opportunità

Un importante provvedimento a sostegno delle imprese. Nel piano transizione 5.0 introdotto dal DL PNRR approvato dal Consiglio dei Ministri il 26 febbraio è previsto un credito d’imposta 5.0 cumulabile fino al 100% della spesa ma non altrettanto cumulabile con altri incentivi europei, né con il credito d’imposta 4.0, né con il credito d’imposta per le zone economiche speciali (Zes – mezzogiorno).

In caso di finanziamento leasing inoltre è previsto l’obbligo di riscatto: i beni infatti debbono essere riscattatati entro il quinto anno successivo a quello dell’investimento, pena la revoca dell’incentivo. Il fotovoltaico è ammesso, ma solo a determinate condizioni. Il decreto prevede una possibilità di cumulo a condizione che, tenuto conto anche della non concorrenza alla formazione del reddito e della base imponibile dell’imposta regionale sulle attività produttive, il cumulo non porti al superamento del costo sostenuto dall’azienda.

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Sui piccoli importi, questo potrebbe avvenire per i beni che ottengono una agevolazione con il bando Inail Isi che prevede incentivi del 65% fino a 130.000 a fondo perduto se i beni da acquisire, oltre ad avere una componente che li rende idonei per la sicurezza, hanno anche una componente che li rende agevolabili per la riduzione dei consumi energetici. 

Il riscatto dei beni soggetti a locazione finanziaria deve avvenire entro il quinto anno successivo al completamento degli investimenti. Questo significa che le imprese devono attenersi ad una precisa finestra temporale entro la quale effettuare con il riscatto del bene l’acquisizione definitiva.

Gli investimenti nel settore fotovoltaico sono ammissibili solo se il progetto presentato dall’impresa prevede spese per la riduzione dei consumi energetici superiori a 40mila euro. Sono ammessi solo gli investimenti in beni nuovi, finalizzati all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili destinati all’autoconsumo.

Vediamo a chi spetta il credito di imposta transizione 5.0 : il comma 2 specifica che possono accedere tutte le imprese residenti nel territorio dello stato e alle stabili organizzazioni nel territorio dello Stato di soggetti non residenti. Tutto questo ‘indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione e dal regime fiscale di determinazione del reddito dell’impresa, che negli anni 2024 e 2025 effettuano nuovi investimenti in strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato, nell’ambito di progetti di innovazione da cui consegua una riduzione di consumi energetici’. Restano invece escluse le aziende che rientrano nell’ambito del codice della crisi d’impresa’….

Il piano transizione 5.0 però non premia solo i beni 4.0 ma include anche le soluzioni per l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili e la formazione del personale finalizzata alla acquisizione o al consolidamento delle competenze nelle tecnologie rilevanti per la transizione digitale ed energetica dei processi produttivi. Le attività escluse dai benefici sono dovute al necessario rispetto di non arrecare un danno significativo all’ambiente specificando i casi concreti degli investimenti non agevolabili (es.  discariche inceneritori,  lavorazioni fossili ecc.).

Abbastanza articolato è il quadro delle aliquote percentuali previste dal piano di transizione 5.0 a fronte dei risparmi ottenuti e degli investimenti effettuati (vanno dal 5% al 45% secondo i parametri fissati nel DL). Gli investimenti agevolati 5:0 sono quelli effettuati nell’ambito di progetti di innovazione che conseguono una riduzione di consumi energetici. L’entità di tale efficientamento determina la misura del credito d’imposta fruibile. Maggiore è il risparmio energetico, più elevato sarà il credito di imposta. Il perimetro dei potenziali beneficiari del provvedimento è sostanzialmente analogo (fatte salve alcune limitazioni) a quello previsto per il bonus investimenti 4.0.

Concludendo, si tratta di agevolazioni molto importanti per tutte le impresa e che intraprendono un investimento che produce risparmio di energia e utilizzo di energie rinnovabili nel solco degli obiettivi del PNRR.

Gianfranco Antognoli

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