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sabato, Aprile 20, 2024

Schiusa di uova di “caretta caretta”. Guardia Costiera e Legambiente a tutela delle specie marine protette

Quest’anno la nidificazione della tartaruga marina Caretta caretta, evento ormai “ricorrente” quasi ogni estate per la nostra regione dal 2013, ha seguito un andamento del tutto nuovo e particolare. Infatti le tartarughe hanno nidificato nella parte più settentrionale della regione, tre volte a Marina di Massa e una a Marina di Pietrasanta. E’ quanto si legge sul sito Greenreport.it che nei giorni scorsi ha fatto il punto sulla situazione.

“Nello specifico – afferma Greenreport.it – si tratta di tre nidi accertati a Marina di Massa, deposti forse da una sola tartaruga, a distanza di circa 10 giorni l’uno dall’altro, all’interno di tre diversi stabilimenti balneari ad una distanza di 700-1200 m: bagno Nical, Sport e Natura, Carol di Ponente. Le nidificazioni sono state ‘scoperte’ dai volontari del WWF che erano impegnati nel pattugliamento delle spiagge, in orario notturno o all’alba, alla ricerca delle caratteristiche tracce lasciate da mamma tartaruga dopo la deposizione delle uova. A Marina di Pietrasanta il 28 agosto sono state invece ritrovate numerose tracce di piccole tartarughe appena sgusciate dall’uovo (hatchlings) ma non è stato possibile individuare la posizione esatta della camera d’incubazione del quarto nido toscano”.

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Greenreport.it sottolinea anche che in tutti i casi si sono registrate “una grande partecipazione, interesse e sensibilità da parte dei gestori degli stabilimenti in questione e dai loro fruitori, nonché dai turisti balneari in genere che si sono accostati con grande rispetto ai luoghi interessati dalle nidificazioni con entusiasmo e curiosità, facendo domande agli esperti che si sono avvicendati sui nidi per i rilievi e monitoraggi necessari” (per maggiori informazioni: https://greenreport.it/news/aree-protette-e-biodiversita/tartarughe-marine-ecco-dove-e-quanti-sono-i-nidi-in-toscana/).

Ma perché questa specie di tartaruga sta scegliendo di deporre le uova anche lungo la costa nord della Toscana? Il fenomeno è dovuto al riscaldamento delle acque del Mar Mediterraneo, tanto che la campagna Tartawatchers è stata estesa al nostro litorale. Infatti nei mesi scorsi anche il circolo Legambiente Versilia, in collaborazione con Legambiente Pisa, la Regione Toscana, l’Osservatorio della Biodiversità e l’Area Mare dell’Agenzia Regionale di Protezione Ambientale Toscana, e con il supporto dei gestori degli stabilimenti balneari di Viareggio, è stato impegnato nel monitoraggio dei nidi e nelle attività di informazione-sensibilizzazione. Alla campagna hanno aderito molti volontari, i cosiddetti Tartawatchers, che si sono alternati nella sorveglianza delle spiagge del territorio comunale viareggino. L’obiettivo era quello di cercare nelle prime ore mattutine le eventuali tracce lasciate sugli arenili da “mamma” tartaruga per individuare i siti di ovodeposizione da mettere in sicurezza e proteggere da incursioni di animali oppure dai danneggiamenti involontari di bagnanti, turisti e addetti ai lavori impegnati nella pulizia delle spiagge.

Intanto, una buona notizia arriva dall’Isola d’Elba. Come riferisce la Guardia Costiera, nei giorni scorsi, alle prime luci dell’alba, in un tratto di spiaggia ricadente nel Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano lungo la costa del Comune di Marciana e, più precisamente, sulla spiaggia di Sant’Andrea, si è verificato lo straordinario evento della schiusa di un nido di tartaruga “caretta caretta”, dal quale si sono riversate, tra la sabbia e i cumuli di posidonia, le tartarughine il cui numero potrà raggiungere nei prossimi giorni dai 50 ai 100 esemplari.

La risposta “ambientale” della comunità locale è stata unanime, subito dopo la segnalazione ricevuta dalla Sala Operativa della Guardia Costiera di Portoferraio, si sono recati sul posto, insieme al personale della Capitaneria di Portoferraio e del Locale Ufficio Marittimo di Marciana Marina, sette volontari di Legambiente “Arcipelago Toscano”, che, insieme ai bagnini dello stabilimento balneare “Consorzio di S. Andrea”, hanno provveduto all’immediata messa in sicurezza dell’area circostante il nido, delimitandola con pali in legno e rete ombreggiante per impedire l’ingresso dei bagnanti. In particolare, il personale della Guardia Costiera per agevolare il “transito” delle piccole tartarughe ha disposto lo spostamento di attrezzature balneari presenti sull’arenile e di natanti in prossimità dell’antistante specchio acqueo.

Allo stesso tempo, si è provveduto a contattare il locale Istituto Zooprofilattico Sperimentale e le Università di Pisa e di Siena per l’attività di ricerca scientifica, per la successiva apertura del sito di nidificazione finalizzata ad effettuare gli studi sulle caratteristiche delle uova rinvenute, che si svolgerà nei prossimi giorni. Il sito continuerà ad essere vigilato e monitorato dal personale volontario di Legambiente per circa 7 giorni mediante il posizionamento di un gazebo sulla spiaggia, per l’eventuale schiusa di ulteriori uova. La Guardia Costiera continuerà ad assicurare la necessaria cornice di sicurezza per la tutela delle specie marine protette e, più in generale, dell’ambiente marino e costiero

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