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venerdì, Maggio 3, 2024

Viticoltura eroica, antichi vigneti rinati e sperimentazioni in alta quota: Maestà della Formica, scommessa riuscita

E’ partito sotto i migliori auspici il mese di degustazioni al ristorante “Antico Uliveto” di Pozzi con menù a base di prodotti tipici dell’autunno. Il primo appuntamento era una cena in cui il pregiato tartufo bianco di San Miniato ha incontrato i vini dell’azienda garfagnina Maestà della Formica, i cui prodotti sono stati illustrati ai presenti da Andrea Elmi, enologo nonché presidente provinciale di Coldiretti Lucca.

La Maestà della Formica si trova sulle Apuane, a circa 1.050 metri slm in località La Foce, nel comune di Careggine, ed è nata nel febbraio 2013 da un’idea dello stesso Elmi, insieme a Gianluca Guidi e Marco Raffaelli: dieci anni in cui l’azienda è cresciuta e si è affermata anche a livello internazionale. I suoi vini si trovano nelle migliori enoteche e in prestigiosi ristoranti, oltre che all’estero.

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“Situata su un grande altipiano dedito all’agricoltura da tempi molto antichi – spiega Elmi – , ma in parte abbandonato, l’azienda agricola si estende per circa un ettaro con esposizione sud, sud-ovest alle pendici del monte Sumbra. Le caratteristiche che fanno di questa area la più adatta alle nostre colture sono forti escursioni termiche giorno/notte estive, abbondante presenza di neve nei mesi invernali, primavere con miti giornate soleggiate, unitamente all’ottima natura del suolo”.

I metodi colturali dell’azienda si basano sui principi dell’agricoltura biodinamica, ma ciò che contraddistingue la Maestà della Formica è il “progetto vite”, ovvero l’impianto in alta quota sulle Apuane del primo vigneto di Riesling, il vitigno tipico della Mosella. “Siamo in alta montagna – prosegue Elmi – , ma a soli 20 km in linea d’aria dal mare, quindi sicuri di poter ottenere un grande vino dal forte carattere territoriale. Il desiderio è di fondere in un solo sorso la mineralità del marmo con la sapidità del mare, di trasportare nel bicchiere la bellezza e l’unicità del nostro territorio”.

Non solo: “I cambiamenti climatici, la ricerca di vini sempre più eleganti e minerali prima che potenti, ci ha spinto a credere nella viticoltura di montagna. Le caratteristiche che fanno della Garfagnana, e in particolar modo di Careggine, un ottimo terroir per il Riesling sono un suolo intatto con un’ottima dotazione minerale e di struttura, le escursioni termiche importanti tra giorno e notte nel periodo estivo, e un’esposizione ottimale”.

Una scommessa vincente, tanto che “la qualità si è subito dimostrata alta, spingendoci a programmare altri impianti. In più, oltre alla coltivazione di riesling abbiamo iniziato un progetto di recupero di vecchie vigne dislocate in differenti comuni della Garfagnana, tra i 300 e i 700 mt sul livello del mare”.  Insomma, una viticoltura eroica e di successo tanto che nel tempo l’attività di recupero dei vigneti antichi è proseguita nelle zone di Gallicano, Molazzana, Camporgiano e Castelnuovo Garfagnana.

E’ stata così ridata nuova vita a vecchie vigne, in alcuni casi più che centenarie, che hanno consentito agli enologi della Maestà della Formica di ricostruire il passato del territorio: infatti “la moltitudine di varietà presenti racconta la storia di ogni singolo appezzamento e della famiglia che lo ha condotto. La Garfagnana era una terra di emigrazione e questo ha fatto sì che venissero impiantati vitigni internazionali da chi poi vi faceva ritorno. In un’area dove non esistono legami a varietà precise o denominazioni storiche, l’uva è sempre stata coltivata in vigneti antichi tramandati di generazione in generazione. Ed è proprio questo passaggio generazionale, dove ognuno ha aggiunto qualcosa di suo, che li ha plasmati donandogli una forma unica e diversa da tutti i suoi vicini. Ogni vigneto diventa una sorpresa e una scommessa nel capire quali siano i vini da produrre per esprimere al meglio le sue uve”. 

Sei i vini prodotti:

  • il Gamo, che è stato il primo prodotto dell’azienda, un uvaggio rosso costituito da Syrah, Merlot, Gamay, Nebbiolo, Sangiovese, Abrusco e Ciliegiolo;
  • il Drankante, un rosso frizzante senza solfiti aggiunti, che i produttori definiscono “una spremuta di uva nel bicchiere”;
  • il Vignesperse, un vino bianco fresco e sapido, a base di uve Malvasia e Trebbiano;
  • il già citato Riesling, le cui caratteristiche sono poco alcol, elevata acidità, grande sapidità, aromi di idrocarburi, pietra, lana bagnata e frutta matura;
  • il Sacripante, il cui nome vuole omaggiare il cinquecentenario dell’arrivo di Ludovico Ariosto in Garfagnana dove è stato governatore, utilizzando quello del re di una tribù del Caucaso in lotta con Orlando Furioso per conquistare l’amore di Angelica: è la stessa area di dove è originaria l’uva Blaufrankish, misteriosamente diffusa nel comune di Molazzana, impiegata per realizzare questo vino che è stato premiato al Vinitaly 2023 e alla London Wine Fair;
  • infine il Vermentino, prodotto con vendemmia anticipata per evitare eccessivo alcol ed aromi fruttati, con l’obiettivo di mantenere freschezza e qualche nota vegetale, che meglio evolve a note terziarie di idrocarburi.

Dopo la cena dedicata al tartufo bianco e ai vini della Garfagnana, le iniziative gourmet dell’Antico Uliveto ideate da Cristina Pellizzari e Massimo Arata proseguono il prossimo fine settimana con tre serate intitolate “Autunno nel piatto”. Il 17, 18 e 19 novembre sarà infatti proposto un menù speciale così articolato: insalatina di tacchino con melograno, noci e olio Evo Quercetano; pappardelle ai funghi porcini; tagliata di manzo con funghi porcini; castagnaccio.

Chiuderà la serie di appuntamenti speciali ispirati all’autunno, la serata organizzata in collaborazione con la Condotta Slow Food “Terre Medicee e Apuane” in occasione della Giornata Mondiale dell’Olivo. La sera del 26 novembre è in programma una degustazione di olio Evo Quercetano annata 2023, cui seguirà una cena a tema con il seguente menù: flan di castagne su vellutata di ricotta e olio Evo Quercetano; zuppa di patate con orzo perlato; gallina bollita con patate montate all’olio Evo Quercetano; zabaione emulsionato con l’olio Evo Quercetano. Per informazioni: tel. 0584-768882 o 328-5777902.

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