Come mai una città come Viareggio, seconda per importanza demografica nella Provincia di Lucca, è priva di un Duomo? A prescindere infatti dalla Cattedrale di San Martino nel capoluogo, ben altre tre grosse località se ne possono vantare: Castelnuovo Garfagnana (Arcidiocesi di Lucca), Barga e Pietrasanta (Archidiocesi di Pisa).
Un’anomalia bella e buona, se si pensa che perfino Camaiore è dotata di una Collegiata che la distingue da altre chiese. E’ vero che queste quattro realtà hanno una storia secolare che Viareggio nemmeno si sogna, ma oggi quella che erroneamente è stata chiamata “Perla del Tirreno” è senza dubbio molto più importante, almeno (come già detto) sotto il profilo demografico. Quindi abbiamo espresso un interrogativo quanto mai legittimo, che forse mai nessuno si è posto accettando una situazione quanto meno anomala.
Ma in fieri si sta forse muovendo qualcosa, perché da quando è giunto a Viareggio don Mauro Lucchesi come parroco della Basilica di San Paolino, forse perché arrivato dalla rettoria della Cattedrale di Lucca, ha espresso questo auspicio nella speranza che prima o poi si arrivi a questo salto di qualità in una città il cui comune supera i sessantamila abitanti.
E’ vero che Viareggio è una città recente, che non ha più niente a che vedere con i famosi “quattrocento” di cui ha parlato Mario Tobino, ma che è esplosa dall’immediato dopoguerra, diventando un centro che potrebbe avere un Duomo come le altre quattro località che più sopra abbiamo citato. Siamo d’accordo che l’estensione comunale è molto limitata rispetto a quelle di cui possono vantarsi di avere un Duomo, e che Viareggio non possiede chiese monumentali come quelle di Lucca e di Barga, o risalenti ai secoli scorsi come quelle di Pietrasanta e Castelnuovo, ma essendo una città moderna le sue chiese rispecchiano, più o meno, l’epoca in cui sono state costruite, cioè l’800 e il ‘900.
E qui non abbiamo alcuna remora a dire che, data la sua centralità urbanistica, questo onore dovrebbe essere appannaggio della basilica di San Paolino, visto che Sant’Andrea non è una chiesa diocesana, ma gestita dall’Ordine dei Servi di Maria e Sant’Antonio dall’Ordine francescano dei Frati Minori. Ai fini pratici avere o non avere un Duomo è del tutto insignificante, ma dal punto di vista ecclesiale conta molto perché Viareggio – pur mancando di radici storiche – è una città che meriterebbe la presenza di una chiesa cui tutte le altre dovrebbero far riferimento.
Mario Pellegrini