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sabato, Aprile 27, 2024

Progetto da 18 milioni per restaurare la Rocca di Sala e trasformarla in museo di se stessa, della città e della Francigena

Un maxi intervento da 18 milioni di euro, suddiviso in 7 lotti realizzabili in tempi differenti e con una priorità che guarda alla funzionalità di gestione del monumento, per restaurare e risanare le mura e i manufatti architettonici della Rocca di Sala e rendere l’intero complesso più accessibile, moderno e interattivo sotto il profilo turistico e culturale.

E’ il progetto preliminare di fattibilità tecnica ed economica per il recupero e la valorizzazione della Rocca di Sala e del percorso per raggiungerla, presentato al Caffè della Versiliana dall’amministrazione comunale di Pietrasanta e da una parte del numeroso team di professionisti, composto da ingegneri, architetti, agronomi, geologi e archeologi, che ha lavorato alla sua redazione in stretta sinergia con l’assessorato ai lavori pubblici, l’ufficio tecnico e l’ufficio cultura e turismo del Comune.

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La presentazione del progetto

“Abbiamo voluto inquadrare l’operazione in modo più organico possibile – ha spiegato il sindaco, Alberto Stefano Giovannetti – non solo per creare un nuovo centro di cultura a Pietrasanta ma anche per mettere in sicurezza dal deterioramento fisiologico del tempo il momumento simbolo della nostra cittadina e inserirlo con maggiore e migliore fruibilità sia nel flusso turistico che ci contraddistingue, sia all’interno del nostro sistema museale”.

Diversi i punti salienti, tecnicamente illustrati dagli architetti Giuseppe De Leo (progettista “capofila” del raggruppamento temporaneo di professionisti) e Patrizia Stranieri, con il supporto degli ingegneri Massimo Bottega (Studio Technè di Lucca, per strutture, viabilità e impianti) e Simone Vecchio (Red Studio, per rilievi e restituzione grafica).

A partire dalla realizzazione di una zona ristoro, in materiali a secco, davanti alla fortificazione (che sarà restaurata) del Rivellino, a presidio degli spazi esterni della Rocca e a servizio del nuovo museo multimediale pensato per Palazzo Guinigi, anch’esso oggetto di restauro e risanamento conservativo; ripristino della strada esistente, attivazione di un servizio navetta per superare il dislivello di circa 80 metri rispetto a piazza Duomo e rendere, così, la Rocca più raggiungibile anche da chi ha bisogno di un’accessibilità facilitata o in occasione di eventi serali che potranno esservi organizzati.

La parte più complessa e corposa riguarda la riqualificazione, l’adeguamento e la messa in sicurezza, nel rispetto e in coerenza con la ricostruzione storica degli archeologi, del complesso monumentale, lavorando in particolare, oltre che su Palazzo Guinigi, anche su aree laterali, cortili e percorsi interni, la cinta muraria e i paramenti, con la torre centrale e quella a sud (crollata), volte, soffitti e la porta del Soccorso, da ripristinare.

Ancora, la realizzazione di un percorso pedonale all’interno di un giardino belvedere ombreggiato da piante di agrumi, richiamandosi all’antica cultivar del limone cedrato di Pietrasanta, pergole di vite e illuminato, per una fruibilità anche serale, aperto al pubblico indipendentemente dal complesso monumentale.

Infine, la realizzazione di un padiglione uso biglietteria – bookshop all’inizio di via della Rocca e tutta la parte di allestimento museale, con un progetto digitale di realtà aumentata che abbia contenuti didattici riferiti alla storia della Rocca, della via Francigena e della città di Pietrasanta, per mettere a sistema tutte le informazioni che emergeranno nel corso dei lavori.

“E’ un lavoro enorme – ha ribadito il primo cittadino – ma la tutela e la valorizzazione della nostra storia deve essere anche un po’ ambiziosa. Per il finanziamento stiamo già lavorando alla candidatura del progetto su alcune linee del Piano nazionale di ripresa e resilienza ma la ricerca non si fermerà certo qui”. L’esecuzione materiale del progetto coinvolgerà, oltre alla Soprintendenza (con la quale sono già stati presi i primi contatti) anche l’Arcidiocesi di Pisa e alcuni privati, proprietari di aree e immobili interessati dall’intervento.

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