E’ boom di presenze negli agriturismi della provincia di Lucca. Dalle rilevazioni della Cia Toscana Nord effettuate nelle aziende associate che stanno registrando presenze al di sopra perfino del periodo pre-pandemia per i mesi estivi di quest’anno.
I turisti sono sia italiani che stranieri e, se già lo scorso anno si era registrata una buona presenza delle presenze, in questo 2023 si può tranquillamente affermare che l’emergenza è realmente superata.
“Se un aspetto positivo si deve trovare alla pandemia – commenta il presidente della Cia Toscana Nord, Luca Simoncini – è che ha portato gli italiani a riscoprire il bello delle mete ‘vicine a casa’. Emerge, infatti, chiaramente il fatto che gli italiani stanno scegliendo di trascorrere in Italia le proprie vacanze e, ovviamente, gli agriturismi diventano luoghi ideali. Ad attirare nella nostra provincia i turisti è il poter essere immersi in una natura pressoché incontaminata e, contemporaneamente, a due passi da città d’arte o mete balneari di richiamo”.
Ma non ci sono solo gli italiani: “A segnare la differenza rispetto lo scorso anno – prosegue Simoncini – è il fatto che sono tornati anche gli stranieri. Nel 2022, infatti, per lo più avevamo avuto turisti italiani nelle nostre strutture, mentre quest’anno sono tornati a farsi vedere americani, inglesi, olandesi e, anche se in maniera minore, tedeschi. Questo è un ottimo segnale per la nostra area, che conferma la sua attrattività anche al di fuori dei confini italiani, nonché la validità della nostra proposta turistica”.
Altro dato che emerge dalle strutture associate alla Cia Toscana Nord è la scoperta del turismo verde: “Oggi come non mai – afferma il presidente Simoncini – le strutture vengono scelte anche in base all’offerta ‘verde’ che vi è nei dintorni: sono molto apprezzate, ad esempio, le piste ciclabili nel verde e i vari ‘cammini’ che troviamo nelle nostre aree. Occasioni per stare a contatto con la natura, in un modo pensato appositamente per essere fruibile al massimo da chiunque. Questo è un dato che conferma una tendenza che avevamo rilevato già prima della pandemia, ma che adesso sembra consolidarsi sempre più, smentendo chi parlava di moda temporanea”.
